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Napoli, alla Fonoteca di via Morghen, i Nebra presentano ”Cuore Colpevole”

”Cuore Colpevole”, il nuovo album dei “Nebra”, prodotto dalla ravennate New LM Records, divisione della Crotalo Edizioni Musicali e distribuito da IRD International Records Distribution, sarà presentato sabato 12 gennaio presso la “Fonoteca:” (via Morghen, 31) alle ore 18,30. Per l’occasione la band, composta da Aurora Pelosi (voce), Gianni Gargiulo (chitarra), Lucio D’Arrigo (basso), e Alfredo Manzo (batteria), con uno spettacolo che fonderà in una particolare interazione di musica e arte, proporrà in versione acustica alcuni dei brani contenuti nel disco, toccando anche i più scomodi temi di attualità attraverso la rilettura dei classici e delle antiche leggende, in special modo quelle tramandateci da Matilde Serao, ma non solo.

Saranno ospiti della serata alcune delle ‘’penne’’ più interessanti della città con cui il gruppo ha in comune l’amore incondizionato e viscerale per Napoli: lo scrittore Salvatore Savino, autore di ‘’Lazzara e Nobile” e la poetessa e giornalista Emilia Sensale che interverrà sul tema della violenza sulle donne in rapporto al mito ed alle leggende, partecipando anche con la sua opera pittorica oltre che con la poesia. Gli artisti Enrico Borriello e Mariano Gison, nel corso dell’evento moderato dalla giornalista Gabriella Diliberto, daranno vita ad un happening.

Hanno preso parte al progetto, con la creazione di opere ispirate da musiche e testi di “Cuore Colpevole”, anche gli artisti Barbara Karwowska, Pinasv Boen, Riccardo Dalisi, Federico Iadarola, Mariano Gison, MariOrb e Aurora Pelosi, leader dei “Nebra”, le cui opere verranno esposte in “Fonoteca:” prima di essere trasferite per il prossimo evento di presentazione previsto per sabato 19 gennaio presso il circolo culturale “Happy Days” nel quartiere di Pianura dove il gruppo proporrà l’album nella versione elettrica originale.

La copertina del disco è un’elaborazione grafica dedicata a Riccardo Dalisi del quale, nel booklet che correda il CD, è pubblicata anche un’opera inedita, insieme a quelle di Pinasv Boen, Barbara Karwowska, Federico Iadarola, Mariano Gison, Oni Wong, Ulderico Di Domenico, MariOrb, Giovanni Manzo, Nando Spina, Aurora Pelosi e Cristabel Christo (già collaboratrice di Killing Joke, Psychedelic Furs, Buzzcocks, Sham69, The Orb, Heaven 17, Elvis Costello & The Attractions, Ian Dury & The Blockheads e molti altri), presente nella duplice veste di artista figurativa e musicista con il suo remix inserito nel disco come bonus track. I lavori fotografici sono di Federico Iadarola e Spectra Foto, oltre che di Vincenzo Severino, divenuto di recente parte del team.

IL DISCO

Quattro sono i temi attorno ai quali ruotano le nuove songs con le quali i “Nebra” (Aurora Pelosi voce, Gianni Gargiulo chitarra, Lucio D’Arrigo basso e Alfredo Manzo batteria) affrontano il loro viaggio attraverso i miti e le leggende, interpretando gli antichi racconti come specchio dei tempi:

AMORE – INGANNO – MORTE – MAGIA.

Tra napoletanità ed una strizzata d’occhio a culture di altri paesi, forte è il simbolismo assegnato ad ognuno dei racconti messi in musica, come in “Vico Pensiero’’ che focalizza il tema dell’abbandono e della memoria che si sgretola – con un pensiero speciale ai malati di Alzheimer – mediante il racconto di una delle più antiche leggende napoletane nella quale l’amore si mescola alla magia; o come nella title track “Cuore Colpevole’’ che, attraverso la rilettura della leggenda napoletana de “La Barchetta Fantasma”, affronta inequivocabilmente il dramma degli abusi e dei femminicidi e vuole essere una chiara condanna ad ogni tipo di violenza, psicologica o fisica, sulla donna.

Fuoco al Fuoco” racconta il mito di Prometeo come simbolo di ribellione, umanità e libertà ed è un esplicito messaggio per sensibilizzare la gente al rispetto della propria terra e delle proprie risorse, svincolandosi da pressioni politiche  e contrastando il fenomeno degli incendi boschivi e dei roghi che hanno tristemente contribuito a forgiare l’espressione “terra dei fuochi’’.

 Ci sono poi i racconti di streghe e dei loro rituali magici, frutto del retaggio storico del territorio campano, come in ”Janare’‘. Troviamo l’inganno e l’astuzia dell’uomo in ”Accort’ ‘a Serpe”, ”Jack o’ Lantern” e ”Il Drago del Wawel”, tutte ispirate a miti appartenenti ad altre culture e tradizioni popolari. La paura della solitudine e la rabbia sono rappresentate in ”The Glamis Castle’s Ghost”, che racconta la leggenda del vero fantasma del Macbeth di Shakespeare. Nella song ‘’Parthenope’’ è raccontato uno dei miti legati alla nascita di Napoli intesa come città d’amore e “Friends” è un omaggio alla lingua napoletana ed al suo slang sempre efficace che va evolvendosi. O’ Munaciello 37” è, infine, la figura emblematica per eccellenza, uno spirito maligno o benigno che, secondo una radicata credenza popolare, alberga nelle nostre case e troppo spesso funge da capro espiatorio per le proprie malefatte.