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Bacoli, XII edizione Teatro alla Deriva, intervista a Giovanni Meola

Si è tenuta domenica 2 luglio, la prima serata della rassegna teatrale estiva, Teatro alla Deriva.

Rassegna che è divenuta, negli anni, un appuntamento fisso del territorio flegreo e manifestazione unica in Italia: gli spettacoli vengono messi in scena su una zattera galleggiante posizionata all’interno del laghetto circolare delle Terme-Stufe di Nerone.

Lo scenario affascinante e immerso nella natura, lontano dalla città, ha ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico, che ormai si è fidelizzato e aspetta con ansia l’appuntamento con la rassegna estiva.

Dopo il sold out della prima serata, la rassegna continua, domenica 9 luglio, alle 21,15 alle Terme – Stufe di Nerone (Bacoli-NA) con un progetto Virus Teatrali che presenta “Amleto (o il Gioco del Suo Teatro)” liberamente tratto da William Shakespeare, per la regia di Giovanni Meola, con Solene Bresciani, Vincenzo Coppola e Sara Missaglia.

Cogliendo l’occasione della messa in scena di una sua regia, abbiamo contattato Giovanni Meola, già direttore artistico della rassegna, per porgli delle domande.

1) È appena iniziata la dodicesima edizione del Teatro alla Deriva, come è andata la preparazione e la programmazione della rassegna?

Questa è una rassegna davvero molto particolare, per non dire unica. Non solo, da direttore artistico, devo essere capace di programmare spettacoli belli, in grado di conquistare il pubblico, ma devo anche tenere conto della fattibilità di quelli che mi piacciono rispetto allo spazio scenico, alla zattera cioè, che ovviamente non permette a tutti gli spettacoli di poter essere ospitati. Quelli, ad esempio, che hanno necessità di appendere qualcosa dall’alto, oppure quelli che hanno bisogno di una stabilità totale non possono purtroppo essere presi in considerazione. Detto ciò, quest’anno devo ammettere di aver presto completato il cartellone perché questi 4 lavori mi si sono imposti da subito come quelli più giusti ed efficaci per un cartellone come quello di Teatro alla Deriva.

2) Per chi ancora non conoscesse la rassegna, può raccontare com’è nata l’idea?

Si chiacchierava, con Ernesto Colutta, uno dei proprietari e gestori delle Stufe di Nerone, mio amico fraterno da decenni, e da sempre curioso e appassionato (nonché acuto osservatore) di teatro, su come immaginare la scenografia di uno spettacolo che avevo in animo, di lì a poco, di produrre e mettere in scena. Si discuteva del concetto di ‘isola’, di ‘isolamento’, e di come si poteva trasporre in scena un tale concetto. Il termine ‘zattera’ uscì fuori parlando della scenografia di quello spettacolo, che poi però andò in un’altra direzione. Ma evidentemente la cosa era rimasta impressa ad Ernesto che dopo qualche settimana mi invitò a vedere una cosa: la famosa ‘zattera’ si era concretizzata e di lì a pensarla al centro del laghetto circolare all’ingresso delle Stufe e a vederci recitare sopra attori, musicisti e performance, fu semplice e immediato.

3) Quali sono i target che propone la rassegna che è unica nel suo genere, in Italia.

I target fondamentalmente sono due: proporre teatro di qualità e vedere la platea sempre piena. E le due cose non possono che andare a braccetto perché è evidente che se le proposte dei miei e nostri cartelloni, se il livello degli spettacoli da me scelti, di anno in anno, fosse scadente, è appunto evidente che gli spettatori si disamorerebbero. E invece… E invece il trend è stato in costante e deciso aumento fino a stabilizzarsi su svariati sold out nelle ultime stagioni (compreso l’anno del Covid, il 2020, seppur nel rispetto delle misure di distanziamento). Il cartellone di quest’anno si è aperto esattamente come si era chiuso quello dello scorso anno, ovvero con un pienone che ci riempie il cuore. Poi, ovviamente, se e quando gli spettacoli sono belli, hanno un senso, riescono a suggestionare e così via, il pubblico va via più ricco di quando è arrivato e questo diventa il target ultimo e più elevato che si possa raggiungere in questi casi.

4) Quali sono le difficoltà che si trovano oggi nel mettere su una rassegna teatrale e quali, invece, i punti di forza?

Le difficoltà riguardano sempre la questione degli eventuali finanziamenti accessori, che farebbero ovviamente comodo. Ma non disperiamo di potervi accedere, prima o poi. I punti di forza sono senz’altro nel clima che ci crea tra lo staff e gli artisti, da un lato, sempre improntati alla massima collaborazione e cordialità, e nel rapporto fiduciario che si è ormai creato con una grossa fetta di pubblico che, pur non avendo noi mai fatto una campagna abbonamenti, è come se vedesse in questa rassegna, un appuntamento fisso del proprio calendario estivo. E questo, di fatto, è il miglior regalo per tutti gli sforzi fatti in questi anni.

5) Di solito Il Teatro alla Deriva ha un fil rouge, qual è quello di quest’anno?

Il fil rouge di quest’anno è nell’alternanza, presente in tutti e quattro i lavori, di pianto e riso, di dramma e commedia, di leggerezza e gravità. Esattamente come nella vita, questa alternanza determina moti dell’animo complessi e forti, e personalmente ritengo da sempre che queste oscillazioni, che vengono anche, come dire, amplificate dalle ‘oscillazioni’ naturali della zattera, siano capaci di catturare attenzione, sensibilità ed emotività degli spettatori ancor meglio di quanto in genere avvenga.

6) La prima serata è stata messa in scena domenica 2 luglio, come è andata e quali sono gli altri spettacoli in cartellone?

Dopo il sold out del primo appuntamento, ‘TERRA’, tutto giocato sulla lingua puteolana, dai suoni così chiusi e oscuri, ma anche così evocativi e suggestivi, scritto e interpretato da un bravissimo artista come Pako Ioffredo, che collabora da anni con il grande Daniel Pennac, il 9 Luglio avremo in scena un ‘AMLETO (o Il Gioco del Suo Teatro)’ molto particolare, con tre soli attori ad interpretare tutti i personaggi e un’attrice, Sara Missaglia, una delle migliori attrici d’Italia della sua generazione, a mio avviso, ad essere un Amleto di grande forza ed energia. Accanto a lei due giovani e combattive promesse, Solene Bresciani e Vincenzo Coppola, anche loro alle prese con tanti personaggi per una libera riscrittura da me adattata e diretta. Il 16 avremo in scena un altro adattamento da Shakespeare, ‘LA BISBETICA DOMATA’, ambientata negli anni ’50, per la regia a quattro mani di Franco Nappi e di un’altra delle migliori attrici della sua generazione a livello nazionale, Chiara Vitiello. Assieme a lei, come co-protagonista, quel Mario Autore che ha interpretato molto bene Eduardo nel film sui fratelli De Filippo firmato da Sergio Rubini. In scena ci saranno sette attori, record di presenze per la nostra zattera. Per chiudere, il 23 Luglio, un drammaturgo contemporaneo, Nick Payne, con ‘COSTELLAZIONI’, e con una grande performance scenica di un’altra bravissima attrice, Ilaria Delli Paoli, che qui cesella magnificamente un personaggio alle prese con le tante ‘sliding doors’ delle nostre esistenze, dove basta dire o non dire una parola per poter immaginare che la nostra vita vada in tutt’altra direzione. La regia è di Roberto Solofria, che è anche in scena con una interpretazione tutta in sottrazione che si completa benissimo con quella esplosiva della sua partner.

7) Programmi futuri? Può anticipare qualcosa?

Riguardo TEATRO alla DERIVA, appena finirà questa edizione, cominceremo subito a lavorare all’edizione del prossimo, la tredicesima. Personalmente, invece, i progetti sono svariati. A cominciare dal cinema: ho un documentario lungometraggio in rampa di lancio (‘Art. 27, comma 3’), girato interamente all’interno del carcere di Poggioreale, mentre quello precedente, ‘La Conversione’, è da qualche mese su diverse piattaforme, tra cui Amazon Prime e Apple/TV. A breve, poi, annunceremo anche un nuovo progetto co-prodotto e co-diretto da me e da un altro regista, tutto improntato sulla figura di una persona che ha contatto davvero moltissimo nella nostra recente vita politica. Teatralmente parlando, invece, saremo ospiti del cartellone del Teatro Nuovo a Napoli con una libera riscrittura di ‘Tre Sorelle’ di Cechov, ‘TRE. Le Sorelle Prozorov’, a Marzo 2024, e continueranno a girare anche ‘Amleto’ e ‘Io So e Ho Le Prove’, un lavoro sul mondo delle banche che gira da un po’ di anni. In attesa di un nuovo progetto che nascerà in collaborazione con una nota casa editrice nazionale.

Giustina Clausino

per info e prenotazioni:

Terme Stufe di Nerone (via Stufe di Nerone n. 37, Bacoli – NA)

giorni e orari: 9 Luglio | 16 Luglio | 23 Luglio – ore 21:15

infoteatroalladeriva@gmail.com – 320 2166484 (solo whatsapp)

www.tsdn.it/teatroalladeriva

http://www.virusproduzioni.it

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