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Il film “Indivisibili“, di Edoardo De Angelis, nelle sale dallo scorso 29 settembre, sta raccogliendo già un vasto consenso di pubblico nonostante non sia né un film facile, né leggero, ed è interamente girato in forma dialettale.
Presentato nella sezione “Giornate degli Autori” alla 73a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e successivamente al Toronto International Film Festival nella sezione “Contemporary World Cinema” oltre che al London Film Festival, dopo Mozzarella Story e Perez, questa nuova pellicola promette già bene.
Un cast preso in parte dal teatro, con Peppe Servillo nella piccola parte del Dott. Alfonso Fasano e Tony Laudadio che interpreta uno degli zii delle ragazze, le indiscusse sorprese, attrici emergenti e protagoniste Marianna e Angela Fontana, di Casapesenna. Madre delle gemelle è Antonia Truppo, reduce dal grande successo di Lo chiamavano Jeeg Robot mentre il padre è interpretato da Massimiliano Rossi, entrambi personaggi intensi e forti. Da evidenziare anche l’interpretazione di Gianfranco Gallo nel ruolo del terribile prete Don Salvatore.
Tratto dalla storia vera delle gemelle siamesi Daisy e Violet Hilton, nate all’inizio del secolo scorso e divenute famose varcando il confine sottile da fenomeno da baraccone ad artiste nel loro tempo, la storia è quella di due gemelle siamesi cantanti neomelodiche sullo sfondo di una Castel Volturno di cui tutti conosciamo il degrado. Le due ragazze, evidentemente sfruttate per il loro handicap più che per il loro talento di cantanti, dalla stessa famiglia composta da personaggi borderline, interpretano magistralmente le contraddizioni emotive che cominciano ad affacciarsi in loro, sullo sfondo di un contesto forte, difficile, duro, rappresentato dalla famiglia, dal contesto sociale, dal territorio.
La musica, più che da sfondo, è anche filo conduttore della storia, così la colonna sonora con i pezzi di Enzo Avitabile crea e diffonde l’atmosfera compenetrandosi perfettamente con tutto il contesto, tenendo alta l’emozione, con pezzi noti come “Mane e mane” e “Tutt’egual song’ ‘e criature” ed altri che sono contenuti nel nuovo album in uscita Lotto infinito.
Durante la presentazione del cast al Duel di Caserta De Angelis afferma che questo è un film sulla separazione e sul dolore che comporta, che a volte la vita la rende necessaria, le due gemelle rappresentano un legame apparentemente inscindibile, eppure tutti i legami possono allentarsi, procurando sofferenza. “La forma dialettale scelta è quella che si usa comunemente a casa, in famiglia, per l’amore”, dichiara ancora il regista, “ma il dialetto napoletano è anche una forma di linguaggio universale”.
Indivisibili è un film da vedere, perché è una favola moderna, dei nostri tempi, una favola cruda, reale, non di quelle che colpiscono dritto al cuore ma che sono un pugno allo stomaco, che aprono gli occhi sulle realtà che non si vogliono guardare ma che ci sono e reclamano il loro diritto di vivere il loro spazio, di avere la propria fetta di amore, di libertà.
Lucia Dello Iacovo