Napoli, commozione e speranze per il “Concerto per Giovanbattista”, della Scarlatti Junior

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Emozione, speranza, futuro, determinazione, rispetto, silenzio, partecipazione: questi sono stati alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il “Concerto per Giovanbattista” dell’Orchestra Scarlatti Junior, interamente dedicato a Giovanbattista Cutolo, Giogiò, il giovane musicista napoletano che ha donato bellezza alla città che amava e che continuerà a farlo da lassù, ispirando e forza a coloro che lo hanno amato, lo amano e lo ameranno.

Il concerto della quinta edizione di UNIMUSIC, Festival della musica e della cultura della Nuova Orchestra Scarlatti, realizzato in partnership con l’Università “Federico II” di Napoli, si è svolto domenica scorsa, 10 settembre 2023, presso lo storico Cortile delle Statue dell’Università Federico II.

L’emozione era palpabile tra il numeroso pubblico presente che, in un silenzio solenne e il pensiero costantemente rivolto a Giogiò, ha ascoltato i brani eseguiti con grande maestria e concentrazione dai “meravigliosi” 120 giovani membri dell’orchestra. Come ha detto il M° Gaetano Russo, “La musica, soprattutto la nostra musica, ha sempre inizio dal silenzio”.

Assieme al pubblico erano presenti i genitori di Giò Giò, Daniela Di Maggio e Franco Cutolo, sua sorella Ludovica, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il rettore Matteo Lorito. Quest’ultimo ha espresso la ferma volontà di andare avanti seminando cultura e bellezza: “Dal cortile importante e storico parte un urlo che passa attraverso gli strumenti …  un urlo che parla di una perdita terribile, inaccettabile che ci fa capire di quanto ci sia bisogno di cultura, di arte, di bellezza, soprattutto di musica per estinguere il fuoco della violenza… Noi andiamo avanti, perché dobbiamo andare avanti. L’ateneo rinnoverà il suo impegno con ancora più forza e determinazione … Questa serata è dedicata al futuro dei nostri ragazzi, un futuro che deve essere assolutamente privo di notizie come questa, un futuro che deve essere anche in nome di Giò Giò… Credo che Giò Giò ci darà ancora un contributo, facendoci capire che bisogna andare avanti con la musica e che abbiamo bisogno della vostra musica.”

Il direttore, M° Gaetano Russo, che da anni con abnegazione e amore dirige l’orchestra, con trasporto e con parole pregnanti di passione, ha coinvolto il pubblico invitandolo non solo all’ascolto, ma anche a riflettere sull’accezione della parola “concerto”, sull’importanza degli esempi per i giovani. Ha rivolto un appello alle istituzioni, esprimendo la speranza che l’orchestra Scarlatti diventi stabile e possa eseguire i concerti in un auditorium musicale. Ha sottolineato “che la tragedia possa dare la forza del futuro dei giovani.” Il sindaco ha aggiunto che “fare è il modo migliore per ricordare.”

Il concerto si è aperto con un brano di uno dei compositori più amati da Giovanbattista, J.S.Bach: Corale Nun Komm, der Heidem Heiland (“Vieni ora, Salvatore delle genti”) trascrizione di Giovanbattista Cutolo per quartetto di fiati.

Il programma è proseguito con M.- A. Charpentier “Preludio del Te Deum”, J. SibeliusAndante festivo” “la suoneremo pensando a Giò”, W.A.MozartGavotte”, J. SibeliusVårsång” (“Canto di primavera”), poema sinfonico op. 16, durante il quale, come un segno del destino il garrito delle rondini festose interagiva col grande sinfonismo del brano, L.Van BeethovenCoriolano, ouverture in do minore op. 62”, diretto dal giovane e talentuoso M° Giuseppe Galiano.

L’orchestra ha espresso la massima creatività e una composta libera espressione con “Improvviso” da un’idea del M° Russo per aprirsi nella vera Napoli dove “c’è il caos ordinato e rispettato da tutti” col brano conclusivo “Funicolando” del M° Bruno Persico.

Al termine del concerto non poteva non esserci la standing Ovation, durante la quale, su invito commosso di mamma Daniela, tutti insieme hanno esclamato a gran voce “Giogiò vive!”

Quindi, dopo un sentito minuto di raccoglimento, il pubblico silenziosamente, ma visibilmente commosso, è andato via, portando con sé la speranza che il sacrificio di Giogiò possa rappresentare l’inizio di una rinascita, una riscossa culturale, morale e rivoluzionaria dei giovani.

Daniela Vellani

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