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Napoli Film Festival Italia, inaugurata la mostra dedicata a Giuseppe Tomasi di Lampedusa

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Venerdì 8 giugno, a Napoli, nel Salone d’Ercole di Palazzo Reale è stata inaugurata la mostra Giuseppe Tomasi di Lampedusa: un lettore europeo, curata da Gioacchino Lanza Tomasi e Josè Vincente Quirante.

Il percorso dedicato all’autore della celebre opera  “Il Gattopardo”, fa parte della programmazione del Napoli Teatro Festival Italia 2018 diretto, per il secondo anno, da Ruggero Cappuccio.

‘’Ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone’’: è una citazione, la cui importanza è stata sottolineata dal direttore artistico durante l’inaugurazione, che esprime il significato della mostra, sottolineando l’importanza degli oggetti, per lo più libri, che hanno fatto parte della vita dello scrittore.

Giuseppe Tomasi nacque a Palermo il 23 dicembre del 1896, figlio di Giulio Maria Tomasi e di Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò. Da bambino studiò a Palermo sotto l’insegnamento della madre e della nonna, che gli leggeva i romanzi di Emilio Salgari. A partire dal 1911, Tomasi di Lampedusa frequentò il Liceo classico a Roma e in seguito a Palermo. Sempre a Roma nel 1915 s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, senza però terminare gli studi. Nello stesso anno venne chiamato alle armi e partecipò alla disfatta di Caporetto. Nel 1954 conobbe Eugenio Montale e Maria Bellonci.  In quello stesso periodo iniziò a scrivere Il Gattopardo, ultimato due anni dopo nel 1956.

Tomasi di Lampedusa è stato, prima che uno scrittore, un appassionato lettore, in particolare di letteratura francese, inglese e spagnola, come si evince dalla sua biblioteca, presente alla mostra. Tomasi di Lampedusa scriverà solo negli ultimi tre anni della sua vita, con la volontà di tramandare la storia della sua famiglia. In realtà, nonostante l’intento iniziale, lo scrittore ci lascia una “fotografia” della Sicilia risorgimentale, che vive le contraddizioni e i mutamenti politici e sociali del tempo.

Con questa mostra emerge  il volto non solo europeo di Tomasi di Lampedusa, ma soprattutto quello umano, mostrando la sua solitudine interiore e il dolore per le condizioni in cui versava la sua amata terra.

Mariarosaria Russo