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Napoli, emozioni e cultura, alla rassegna “Restituzioni, rubrica napoletana”, grazie a Michele Campanella e Maurizio de Giovanni

de giova

Domenica 17 aprile, a San Giovanni a Mare, ha luogo il concerto-reading “Restituzioni, rubrica napoletana”, curata dall’Assessorato alla Cultura di Napoli. L’evento è il secondo di quattro appuntamenti domenicali durante i quali, omaggiando grandi compositori e scrittori, si esibiscono gratuitamente due celeberrimi artisti: Michele Campanella e Maurizio de Giovanni.

La rassegna è sicuramente interessante e di grande spessore culturale. Le location sono suggestive e, oltre al connubio di letteratura e musica, durante gli incontri si effettua un vero e proprio viaggio nel tempo e si conoscono e scoprono aspetti storico-culturali, aneddoti e curiosità della città partenopea.

La chiesa sconsacrata di San Giovanni a Mare, che ospita l’evento, è una delle più affascinanti ed antiche della città, che molti napoletani non conoscono. Si trova in un luogo popolare, vicino a piazza Mercato e a pochi metri dalla chiesa di Sant’Eligio. Risale al dodicesimo secolo ed è in stile romanico, anche se nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni e ampliamenti, per cui si possono individuare elementi in stile gotico, l’altare centrale risale al ‘700 e le cappelle laterali all’Ottocento. In essa sono presenti i simboli dei Cavalieri di Malta che diedero vita ad un ospedale che accoglieva i pellegrini provenienti dalla Terrasanta. Essendo molto vicina al mare, da cui deriva il suo nome, in passato era circondata da catapecchie di pescatori, abbattute poi negli anni ’30, per far posto ad altre costruzioni che quasi impediscono la visibilità dell’ingresso dalla strada.

È un luogo misterioso e suggestivo per l’appuntamento della rassegna che vede protagonisti de Giovanni e Campanella. Così, dopo un’interessante descrizione della storia del luogo ospitante, prende la parola Maurizio de Giovanni che rivolge i saluti al pubblico accorso numeroso e al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Lo scrittore, col suo colorito eloquio ed il suo accattivante senso dell’ironia, conquista subito l’attenzione del pubblico con interessanti informazioni storico-culturali del luogo, nonché curiosità legate a tradizioni e rituali sacro-profani che venivano svolti durante la notte di San Giovanni, in occasione dell’equinozio d’estate. Subito dopo fa il suo ingresso il maestro Michele Campanella che omaggia Scarlatti con alcune interessanti note biografiche e tecniche del grande compositore e con la virtuosa esecuzione di una suonata scritta in Spagna in cui confluiscono echi di strada e di corte. Riprende la parola de Giovanni, che si sofferma a lungo sulla vita del grande Salvatore Di Giacomo raccontando aneddoti sulla sua vita, sul suo modo di guardare l’umanità nel suo interno, sul rapporto con la madre autoritaria, sui suoi numerosi amori e sulla donna a cui dedicò “Palomma ‘e notte” e che fu la compagna della sua vita. Ecco che Michele Campanella fa di nuovo il suo ingresso, questa volta con la moglie, Monica Leone, con cui esegue a quattro mani “Fantasia” di Schubert. La loro performance è superba ed assai coinvolgente, emoziona e commuove il pubblico per l’estrema bravura, la perfetta sintonia dei due e l’evidente feeling, al punto che alla fine tutti si alzano e donano una vera e propria ovazione con un prolungato applauso. La staffetta dei due continua ed ecco di nuovo il turno dello scrittore che legge con trasporto il racconto di Salvatore Di Giacomo “Senza vederlo” donando al pubblico una nuova poggia di emozioni. I saluti e i ringraziamenti chiudono lo spettacolo, lasciando nel pubblico una scia di soddisfazione e desiderio di partecipare al nuovo appuntamento domenicale.

 

Daniela Vellani