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Napoli, continua il successo per “Dignità autonome di prostituzione”, di Luciano Melchionna

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foto di Daniela Vellani

Quando rivedi lo spettacolo “Dignità Autonome di Prostituzione”, l’originale format inventato da Luciano Melchionna con Betta Cianchini è sempre una sorpresa, una meraviglia, un momento unico, una “rivoluzione della cultura”.  Sentirai ancora una volta dire “Lo spettacolo più bello del mondo” perché “Il teatro è vita”.

Gli ingredienti della bellezza e dello stupore ci sono tutti, e ciò che lo rende ancora più prezioso e degno di essere custodito nello scrigno dei ricordi belli è che, quando sei avvolto nella sua atmosfera magica, ne diventi parte attiva, un artista che interagisce con altri artisti in uno spettacolo nello spettacolo.

Il teatro, nella sua essenza, prende forma, “rivolta la realtà” e travolge gli spettatori con emozioni.

Comprendi l’importanza della drammaturgia, il suo impatto culturale, sociale e soprattutto la materializzazione di un’idea: il teatro è colore, è luce che inonda con sublime arte la speranza di un futuro migliore.

Lo spettacolo, firmato da Luciano Melchionna, e che da ben 16 anni riempie teatri e location di varie tipologie con un successo strepitoso e un pubblico entusiasta, è attualmente in corso a Napoli in una location che diventa il suo habitat naturale per le suggestioni e gli aspetti che costituiscono un fondale scenografico meraviglioso e affascinante: Castel Sant’Elmo a Napoli.

Da alcuni giorni questa splendida magione è più luminosa del solito. Ogni suo misterioso o panoramico anfratto ospita performance di artisti brillanti, originali e di altissima professionalità.

Lo spettacolo è interattivo, itinerante, sfolgorante, aperto a qualsiasi tipologia performativa.

Numerosi attori esprimono la loro arte dando il meglio di sé, trasmettendo ai presenti entusiasmo, divertimento, passione, commozione e soprattutto emozioni forti.

Gli ingredienti sono tanti, non manca nulla: dai monologhi, molti dei quali scritti e curati da Melchionna, alle esecuzioni musicali, dalle performance circensi ai balli, dai costumi agli effetti di luci e fumi che riescono a suscitare meraviglia e piacere in tutti. Quasi  quattro ore di spettacolo, che scorrono velocissime, di racconti, esibizioni, allegria condivisa, una sospensione dalla routine e dalla monotonia quotidiana. Come accade nel migliore a autentico teatro, gli spettacoli non sono mai uguali perché da idee ne nascono altre e il processo di trasformazione è continuo, così come lo spazio offerto ai diversi protagonisti, con immancabili sorprese.

Passiamo ora al reportage della replica dello spettacolo di domenica scorsa, al quale abbiamo assistito, il 25 giugno 2023, quando un pubblico numeroso si è radunato fin dai primi momenti per vivere da vicino l’arte. Nel percorrere in salita l’ingresso del celeberrimo castello napoletano, infatti, è stato accolto da attori che diventano parte integrale dell’architettura della fortezza.

Arrivati al punto di incontro, quartier generale della “contrattazione” della casa chiusa di appuntamenti d’arte, lo spettacolo di apertura, variegato, vivace e colorato, ha intrattenuto e stupito il pubblico con momenti di alta recitazione, compreso l’illuminato intervento del geniale Melchionna, con dialoghi provenienti da voci “rimbalzanti” da ogni lato, balli, esibizioni musicali live, tra cui la celeberrima Aquarius, performance di giocolieri ed equilibristi ed effetti scenici e con la presenza dei Pegaonda, la folta formazione di percussioni, sorpresa della serata, che con ritmo scenografico e incalzante ha riscaldato il pubblico.

È quindi arrivato il momento della contrattazione con l’acquisto di singole prestazioni da pagare mediante “dollarini” ricevuti all’ingresso in cambio del biglietto. La scelta è stata per tutti imbarazzante. Così, il pubblico si è diviso, catturato da avvenenti attori che, nei luoghi più disparati, tra ironia, autoironia, trasgressione, provocazione, esibizionismo, hanno affrontato artisticamente e con grande trasporto svariate tematiche importanti: amore, inclusione, diversità, rispetto, solidarietà, gentilezza, difesa dei diritti civili e denuncia di ogni tipo di violenza, insomma la vita in tutte le sue sfaccettature.

Di nuovo nella piazza delle contrattazioni a un orario stabilito, si è svolta la nutrita parte finale dello spettacolo ricca di canzoni, balli, musiche e grande coinvolgimento. Sono stati eseguiti interventi musicali divertenti e della migliore tradizione napoletana da parte dei musicisti e da Antonella Monetti, Dolores Melodia, così come la trascinante esibizione del talentuoso e poliedrico Adriano Falivene, e le splendide interpretazioni di canzoni famose, tra cui “Nuie simm d’o Sud”, “Viva la Pappa”, “Femmena” di Pino Daniele, eseguite con arrangiamenti originali e particolari. Il tutto è culminato col tradizionale commiato dell’intera compagnia con una corale “broadwayana” New York New York che ha preceduto i saluti di tutti i protagonisti al pubblico che si avviava all’uscita pienamente soddisfatto.

Che dire più? Un grande applauso a tutti gli interpreti, ben 45 di più generazioni, tra attori, performer, cantanti e musicisti come, Raffaella Anzalone, Raffaele Ausiello, Maria Avolio, Antonio BarberioMaria Bolignano, Carlo Caracciolo, Betta Cianchini, Riccardo CiccarelliCinzia Cordella, Valeria Cozzolino, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Giampiero De Concilio, Valentina De Giovanni, Rossella De Martino, Renato De Simone, Adriano Falivene, Annarita Ferraro, Carla Ferraro, Martina Galletta, Mariano GalloRaffaele Giglio, Luciano Giugliano, Her, Irene Grasso, Daniela Ioia, Vincenzo Leto, Viviana Lombardo, Luk, Daniele Mango, Claudio Marino, Dolores Melodia, Daniele Russo, Sabba, Simona Seraponte, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Sandro Stefanini, Toto Traversa, Gianluca Vesce, Annarita Vitolo, Wena.

Le repliche della nuova edizione prodotta da Teatro Bellini ed Ente Teatro Cronaca in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e Castel Sant’Elmo- Novecento a Napoli, si svolgeranno nella “casa chiusa” dell’Arte tra le antiche mura del Castello fino al 9 luglio.

Daniela Vellani