Aneddoti di ordinaria contraddizione nella piéce “Non è Francesca”, in scena alla Sala Molière di Pozzuoli

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foto di Ersilia Marano

Dal 6 al 7 aprile al Teatro Moliere di Pozzuoli è andato in scena lo spettacolo comico “Non è Francesca”, storie, racconti, aneddoti di ordinaria contraddizione di e con Francesca Puglisi, attrice, autrice e monologhista comica. Lo spettacolo è un monologo in chiave ironica, condotto dalla Puglisi: l’autrice pone domande e riflessioni, interrogando anche il pubblico in sala, su concetti quali la coerenza e la contraddizione nella sfera umana. Francesca, è una attrice napoletana che convive a Milano con il suo compagno che durante tutto lo spettacolo chiama “il mio disgraziato”, è una donna contemporanea, femminista del nuovo millennio, che al tempo stesso però  cucina, pulisce e stira le camicie del proprio uomo, sentendosi invasa dai sensi di colpa, e figlia di valori patriarcali. Francesca si presenta come una donna contraddittoria, e il suo mondo interiore è caratterizzato da elementi quali il disordine, l’imperfezione e l’inettitudine, che sembrano essere tratti dominanti della sua personalità. All’inizio dello spettacolo, l’autrice sembra affrontare un confronto umoristico tra uomini e donne, descrivendone le diverse abitudini, libertà, sfumature, dinamiche, clichè, che se da una parte può apparire come una guerra tra generi, dall’altra sembra quasi invidiare la prospettiva maschile che può concedersi lo status di “sciatteria”.

La Puglisi mette in scena varie questioni, per esempio, una toccata e fuga sulla società contemporanea focalizzata sull’apparenza e sulle immagini, dove le imperfezioni non sono accettate e il corpo viene spesso valorizzato più dell’anima. La società di oggi ruota intorno ai social media e alle foto su piattaforme come Instagram. C’è una pressione costante per documentare ogni istante e condividere tutto pubblicamente. Questo porta spesso ad una mancanza di contenuti significativi ed una perdita di riservatezza, poiché l’intimità diventa pubblica. Chi decide di non partecipare si sente escluso perché non può condividere le proprie esperienze come gli altri. Nel suo spettacolo, Francesca Puglisi racconta di come la sua amica Benny, che è un’influencer, si occupi della sua immagine, consigliandole su cosa scrivere nei commenti delle foto e su quali foto pubblicare. Questo porta a delle battute sulla differenza di approccio tra Francesca e Benny. La fonte di ispirazione dello spettacolo “Non è Francesca” sembra essere molto personale ed intima, proveniente dalle esperienze e dalle osservazioni della vita dell’autrice, nonché dalle contraddizioni che ha riscontrato nelle persone intorno a lei. È interessante notare che utilizzi la sua autobiografia come punto di partenza per raccontare storie che sperano di toccare tutti.

Lo spettacolo di Francesca Puglisi, esplora svariate dinamiche sociali, psicologiche, generazionali e di genere, riflettendo sulle relazioni tra uomini e donne e sull’universo femminile. La riflessione chiave è che molte delle dinamiche attuali sono alimentate da una profonda fragilità interiore che porta a cercare l’approvazione di tutti, perdendo così di vista e tradendo se stessi.

Il messaggio finale dello spettacolo di Francesca Puglisi è una sorta di ricetta, forse anche un po’ scontata, della felicità, i cui ingredienti principali  sono l’autenticità, l’accettazione delle proprie imperfezioni e la capacità di essere coerenti…saper tenere insieme le diverse parti di noi…..e non può mancare quel pizzico di sciatteria.

Ersilia Marano

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