Premio Bianca d’Aponte XVI edizione: emozioni intense per il pubblico e per la vincitrice

Visits: 10

foto Giuseppe Panza

Si è conclusa giovedì 15 luglio, la sedicesima edizione del Premio d’Aponte, in recupero delle serate che avrebbero dovuto svolgersi nell’ottobre 2020, ma che per l’emergenza sanitaria, fu rimandata.

Per questa edizione una location insolita, gli spazi esterni del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Aversa, una bella e fresca serata estiva, con un venticello piacevole e un’atmosfera ineguagliabile.

Vincitrice dell’edizione 2020 è stata Monica Sannino (Bambi), cantautrice napoletana, di origine rumene, che ha vinto con il brano Maledetto amore. La Sannino ha portato sul palco una ventata di passione, di forza d’animo e tanta bella musica.

Come ogni anno, non è facile ritrasmettere quello che si prova nell’assistere alle due serate del contest al femminile, per antonomasia, si rischia di sforare nella retorica e si ha paura di toccare righe melense, ma non è così. Essere testimoni di ciò che accade in questi due giorni è una vera boccata di energia, una folata di fiducia verso il prossimo e i veri valori, quelli che contano: l’amicizia, la serietà, la solidarietà e la passione per la musica vera, quella che si fa e si canta con amore, senza condizioni.

Le serate coinvolgenti e magiche sono state aperte da Cristiana Verardo la vincitrice della 15esima edizione, poi si sono avvicendate le dieci finaliste, cantautrici unite tra loro dalla passione per la musica, ognuna con il suo genere, tutte hanno portato brani con intensità sonore e profondità di testo che hanno reso il lavoro difficile alla giuria.

A condurre Ottavio NiedduCarlotta Scarlatto, i quali hanno dato risalto a ciascuna finalista con brevi biografie e presentazioni, e accolto con garbo ed entusiasmo i numerosi e graditi ospiti.

Le finaliste nella seconda serata si sono esibite in quest’ordine: Simona Boo con Estate ’89 – Una storia dal mareEbbanesis con Marzo cu tteChiara White con NeroseppiaSara Romano con Nella neveVeronica con KaleidoscopioLa zero con Piangere, Monica Sannino con Maledetto amoreLamante con Lo psicanalistaElena Romano con Il sole (cattivi pensieri) Lucrezia con Molecole.

Ad accompagnare gli artisti, come sempre, il bravissimo M° Alessandro Crescenzo con la band da lui diretta, che affianca le finaliste e gli ospiti quando non sono accompagnate da musicisti propri.

Madrina dell’edizione 2020 Arisa, che a fine serata, sul palco, si è emozionata e divertita, esibendosi col Cantico dei matti, canzone di Bianca d’Aponte e poi con altri brani suoi, tra quali La notte e Vasame, quest’ultima colonna sonora del film Napoli velata.

 

Tutti i presenti: le cantautrici, gli ospiti, il pubblico hanno potuto sentire e godere di momenti intensi, complice la brezza notturna e la qualità della musica, l’atmosfera che dà la vivida sensazione delle presenze che accompagnano questo evento musicale, unico e originale, in primis Bianca alla quale non possiamo non pensare e che non si può non sentire, Bianca è lì.

Così come il carisma di Fausto Mesolella aleggia nell’aere e par di sentirlo con la sua Insanguinata e la mitica frase che citava sempre: “I chitarristi passano metà della loro vita ad accordare la chitarra, e l’altra metà a suonare con la chitarra scordata.”

Come sempre i complimenti vanno alla tenacia e alla determinazione di Gaetano d’Aponte, di sua moglie Giovanna Vitagliano, a Gennaro Gatto e a tutti i soci dell’associazione Bianca d’Aponte, i quali alacremente si adoprano per rendere queste due serate perfette, e al direttore artistico Ferruccio Spinetti.

Non ci resta che attendere la prossima edizione, con nuove sorprese e nuove emozioni!

 

Giustina Clausino

 

 

 

Print Friendly, PDF & Email