Napoli, il Teatro Bellini presenta la stagione sinfonica 2016-17 dell’Orchestra Giovanile Napolinova

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unnamedNel suggestivo Teatro Bellini, tra luci soffuse, affreschi e specchi, si è tenuta questa mattina, la presentazione di un nuovo inizio fra storia e musica.

Si aprirà, infatti,  domenica 16 ottobre la stagione sinfonica dell’Orchestra Giovanile Napolinova, che  si esibirà per un totale di 8 spettacoli, all’insegna della musica.

La giovane orchestra è figlia dell’associazione Napolinova, nata nel 1995 per promuovere la musica classica e valorizzare i giovani talenti. Fin dalla sua realizzazione, l’associazione si è mossa per realizzare concerti, corsi e concorsi. Poi nel novembre 2014 fu fondata l’Orchestra Giovanile Napolinova da Alfredo de Pascale con l’aiuto del maestro Mariano Patti.

E sono  coloro che, alla conferenza, hanno presentato il programma del nuovo anno, affiancati poi dal maestro Luca Bagagli e la musicologa dott.ssa Maiori.

Dopo una breve presentazione, il direttore artistico de Pascale ha riassunto l’essenza del progetto, sottolineando che è tutto per i ragazzi e per permetter loro di costruirsi un futuro. Nell’orchestra ci sono giovani anche di 14 anni fino ai 28 che lavorano tutti insieme per il piacere di farlo, per dare forza e speranza alla loro passione più grande.

Se si considera che al giorno d’oggi in Italia non è facile trovare ragazzi che ascoltino musica classica, è ben comprensibile che non è facile relazionarsi a loro con brani di Mozart o Beethoven.

Il desiderio unanime però è quello che Napoli colga l’opportunità (citando lo stesso de Pascale) considerando la grande occasione che il Teatro Bellini sta offrendo all’associazione.

Con lo slogan “La casa del teatro”, infatti, grazie a questi concerti ed altre iniziative intraprese da varie compagnie e associazioni, c’è una rinascita del favoloso Teatro Bellini che per troppo tempo è stato sottovalutato.

Ad ogni singola parola dei relatori, si sentiva quanto avessero a cuore il progetto e la certezza che i ragazzi vengano prima di tutto.

Il direttore Patti ha sottolineato, per l’appunto, come i ragazzi debbano mettersi a dura prova per ogni spettacolo. Ognuno di loro deve studiare le parti e provare poi tutti insieme anche per 4/5 giorni affinché tutto sia perfetto. Inoltre, i ragazzi per ogni divisione all’interno dell’orchestra, hanno un tutor esperto che li prepara passo passo dando così loro una grande opportunità di crescita.

Quest’anno poi ad ogni spettacolo ci sarà un’anteprima il venerdì (che partirà da novembre) con un incontro curato dalla dottoressa Maiori, musicologa ed ex pianista, la quale si occuperà di una sorta di “backstage” del concerto. Accompagnata dai ragazzi e dai grandi solisti che si esibiranno di volta in volta, si percorerrà quello che c’è alle spalle di ogni spettacolo e di ogni opera che si andrà a rappresentare. Il fine della professoressa è quello d’invogliare lo spettatore che spesso è all’oscuro del periodo storico o artistico di un’opera teatrale che si va ad assistere.

La dottoressa comprende bene il ruolo di ogni giovane all’interno dell’orchestra ed è per questo che, attraverso gli incontri, vuole sottolineare cosa sopporta un giovane al giorno d’oggi pur di diventare un musicista.

È, difatti, una grande soddisfazione per lei trovarsi a lavorare con il direttore d’orchestra Luca Bagagli, suo ex alunno.

Il maestro napoletano neo 35enne vive da circa 10 anni lontano dalla sua città natale ma è voluto tornare e abbracciare il progetto proprio per fare qualcosa per il suo paese.

Ad affiancare Bagagli ci saranno poi direttori e solisti che verranno ospitati ad ogni spettacolo e che si sono sentiti pienamente coinvolti nell’iniziativa. Tra i vari nomi ci sono Andrea Oliva, Franco Mezzena, Alessandro Carbonare e molti altri. Il  tutto, favorito da un prezzo del biglietto, accessibile a chiunque.

Ed è così che in una Napoli amara ma piena d’arte, c’è ancora una speranza per i giovani artisti che vogliono ancora sognare e far musica. E per citare il direttore Patti: “Il resto ve lo raccontiamo con la musica”.

 

Roberta Fusco

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