Festa della Tammorra: A Carinaro le due serate finali

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Foto Giuseppe Panza

 

Volge al termine la decima edizione della Festa della Tammorra. Dopo un lungo viaggio che ha  toccato ben sei località: Santuario di Briano, Parete, il Casale di Teverolaccio, Maddaloni, Cellole ed Aversa, si concluderà, sabato 13 e domenica 14 giugno, l’avventura itinerante a Carinaro dove tutto è cominciato grazie alla volontà ed all’impegno di un gruppo di appassionati.  Si possono già fare i primi consuntivi di quello che è avvenuto:  sei località fin qui  visitate,  sei feste svolte ognuna in rapporto con antiche feste  tradizionali: la festa di San Michele, la Madonna di Costantinopoli, la Madonna dell’Arco, la festa dell’ambiente, la Madonna di Briano, la Madonna della Rotonda. Ventidue i gruppi  che hanno suonato e cantato; diecimila persone circa  hanno partecipato, di cui la maggioranza giovani, migliaia i ballatori. Quando si parla di tradizioni popolari, l’immagine che ci viene in mente è quella di vecchi contadini  che con voce roca  cantano, battendo il tamburo con mani anchilosate dal duro lavoro dei campi, per trovare la liberazione dalle frustrazioni  e dalle angosce di una quotidianità  che offriva sole marginalità ed insicurezze. Ebbene questa immagine è cambiata: i giovani sono stati i principali attori di queste feste  forse perché vivono e sentono le stesse negatività dei contadini, magari in forma diversa.

“Il nostro impegno non è solo ed esclusivamente teso al recupero ed al rilancio di un fatto culturale – dice il presidente di Carinaro Attiva, Bruno Lamberti  –  ma siamo fermamente convinti che questa iniziativa possa essere un volano  del rilancio economico della nostra zona, per quello che riesce a muovere e il radicamento sempre più profondo che trova  nelle nostre realtà. Questo già è avvenuto altrove  con grandi ritorni economici per le regioni. La festa di Carinaro costituisce il punto terminale di questo itinerario, il momento in cui  tutti si ritrovano e stanno bene insieme. Non uno spettacolo o una esibizione: non esiste differenza tra suonatori, cantatori e pubblico ma sono tutti  gli operatori di un grosso rito liberatorio ricco di energie positive.”

 

A condurre il gioco in piazza Trieste, a Carinaro, Ci saranno : il grande Marcello Colasurdo, la Scuola di Tarantella Montemaranese, Tonino O’ Stocco, la Scuola di Giuglianese  dell’ASS. Carinaro attiva, i Damadakà i Via del Popolo i Terra di suoni, gli Scacciapensieri, Votavò, I Via Nova e tanti altri per recuperare e tramandare la tradizione popolare,  la quale, magari,  non ha il senso sacro e mistico delle origini  ma comunque vive  ancora e si tramanda.