Al Nuovo Teatro Sanità è in scena: “Parastasi Kitsch”

ntS’ | Nuovo Teatro Sanità presenta “PARASTASI KITSCH”

(molto liberamente ispirato a “La morte della Pizia” di F. Dürrenmatt)

scritto da Fabiana Fazio, diretto e interpretato da  Fabiana Fazio e Irene Grasso

unnamed (1)

musiche originali di 

Lucio Aquilina 

scenografia di

Antonella Di Martino 

costumi di

Barbara Veloce 

disegno luci di

Paco Summonte

assistente alla regia 

Roberta De Pasquale

Le due giovani artiste, la Fazio e la Grasso, hanno lavorato a quattro mani per una regia che vuole restituire l’irriverente spirito dell’autore. Sulla scena si disegnano simbolicamente i luoghi sacri abitati da due Miti in decadenza, interpretati dalle due attrici che vestono rispettivamente i panni della Pizia e dell’oracolo di Apollo.

E se i due miti greci, supremi detentori della verità, entrassero in crisi? Se i vaticini fossero in realtà solo visioni nate dalla loro fervida fantasia? Cosa accadrebbe ai personaggi che, timorosi  ed impauriti, si alternano al loro cospetto in cerca di certezze e rassicurazione? Da qui parte lo snodo dell’intera vicenda e insieme la denuncia dello scrittore svizzero, tradotta teatralmente dalla coppia Fazio-Grasso che gioca, in forma di satira, sulle corde della parodia tra le sfere religiose e politiche e l’ ambito “umano troppo umano”.

Nella narrazione i due archetipi, ridotti a farsesche caricature, s’interrogano sugli uomini, si fanno beffe delle loro debolezze e delle loro credenze, scoprendo la vacuità, ma al contempo, l’importanza di quel loro mistificatorio commercio di verità.

Qui il divino, da sempre abituato ad analizzare l’universo umano, si scopre e indaga se stesso, in un dissacrante e divertente gioco delle parti che è un gioco eterno, o meglio fuori dal tempo, come il mito, ma in fondo questo è anche e soprattutto il gioco del teatro.

Note di regia.

Istruzioni per dissacrare un Mito: prendiamo un sacro oracolo come la Pizia e un Gran sacerdote di Apollo. Immaginiamoli ancora oggi chiusi nel proprio tempio decadente, deteriorato, dove da secoli, giorno dopo giorno, continuano a mettere in scena il solito “teatrino” fatto di gesti rituali, versi scomposti, scenografia, luci, odori, fumo, atmosfera, “lustrini incartapecoriti e paillettes ossidate”… a cui loro stessi non credono più, né mai forse hanno creduto. “Ma i clienti vogliono questo. E il cliente si sa, ha sempre ragione“. Che si tratti di un cliente facoltoso o meno… poco importa! Eccoli denudati di ogni sacralità, alle prese con stupide scaramucce e infantili capricci. Vendono una merce che non hanno. Messi lì a inventare un futuro e una verità, di cui non sanno nulla. Messi lì per mostrare il volere divino. Messi lì (e lì dimenticati) da qualcun altro, per recitare il proprio ruolo in questo spettacolo… “così schifosamente kitsch”!

Il volere divino deve compiersi. L’insensata fede negli dei va pur sfruttata… e la verità? A chi interessa in fondo?

Burattinai e burattini, vittime e carnefici al contempo di un gioco a cui sono stanchi di giocare (?), ma al di fuori del quale forse neanche esisterebbero… Un gioco di cui conoscono le regole, talvolta ignorano lo scopo e il cui esito finale non dipende solo da loro…

Un gioco antico a cui tutti i grandi giocano 

Il “teatrino” resta in piedi. Il gioco continua… (finché ci sono giocatori…)

“Il cliente la sua ragione la compra… A me interessa solo che continui a fare acquisti da noi!”

Fabiana Fazio e Irene Grasso

Info e prenotazioni:

3396666426

info@nuovoteatrosanita.it

www.nuovoteatrosanita.it

Programmazione:

27-28 marzo ore 21.00

29 marzo ore 18.00

Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo 1, Rione Sanità – Napoli.