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Piacenza, presentato il libro: “Con gli altri imparo” di Daniele Novara ed Elena Passerini

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Mercoledì 10 febbraio 2016,  presso la settecentesca Biblioteca Comunale Passerini-Landi, di Piacenza,  organizzata dal Centro Psico Pedagogico di Piacenza  in collaborazione con la Direzione Didattica del Secondo Circolo, si è tenuta la presentazione del  libro “Con gli altri imparo” (Far funzionare la classe come gruppo di apprendimento) di Daniele Novara ed Elena Passerini, edito da Erickson.

Presenti all’evento,  gli autori del libro: Daniele Novara ed Elena Passerini, la dott.ssa Paola Vincenti, dirigente del Secondo Circolo Didattico “G. Alberoni”, la dott.ssa Giulia Piroli, assessora alle Politiche scolastiche ed educative, alla formazione e alle Politiche giovanili.

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Dopo i saluti della dott.ssa Vincenti, la parola è passata al dott. Novara, il quale ha proposto molte idee e soluzioni per far funzionare la classe come gruppo e ottenere apprendimenti efficaci da ogni alunno. Classi dove lavorare insieme può diventare fonte di sviluppo emotivo e relazione costruttiva. Rivolgendosi agli insegnanti, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, il prof. Novara suggerisce un repertorio di strumenti per una scuola senza cattedra dove il mutuo insegnamento è preferito alla lezione frontale e dove un buon clima di gruppo favorisce lo sviluppo delle esperienze didattiche finalizzate all’apprendimento. Nel libro, infatti, si ha l’idea di avere “una vera e propria cassetta degli attrezzi ricca di attività per migliorare le abilità socio-relazionali dei singoli alunni e la capacità dei gruppi di esprimere creatività e affettività.”

Anche la coautrice del libro, Elena Passerini ha voluto ricordare l’importanza del mutuo apprendimento, di avere cura e di dare possibilità ai bambini di “avere la parola” e di “imparare ad ascoltare”.  Importante è anche che gli insegnanti prendano il potere e la responsabilità delle proprie decisioni, assumere, dunque un ruolo di regia. Organizzare gli spazi della classe, gli angoli di accoglienza, uscire dal ruolo di semplice “trasmittente” del sapere.

G. Clausino