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Verona, al Teatro Ristori, Enzo Gragnaniello debutta con il tour “Neapolis Mantra”

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Debutta in prima nazionale il 15 novembre al Teatro Ristori di Verona lo spettacolo “NEAPOLIS MANTRA” che vede protagonista ENZO GRAGNANIELLO insieme all’etoile Emanuela Bianchini. Il cantautore è reduce della vittoria della Targa Tenco 2019, la quarta della sua carriera, come “Miglior album in dialetto” per “Lo chiamavano Vient’ ‘e terra”.

“Neapolis Mantra” è un’opera multidisciplinare a cura del Centro di Produzione Teatro Comunale Tasso di Sorrento, ideata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, che vede insieme la forza della physical dance, con la partecipazione dell’etoile Emanuela BianchiniEnzo Gragnaniello e la potenza della sua voce black, con frammenti di prosa poetica di altri autori.

Uno spettacolo di interazione e compenetrazione tra danza e musica live, co-prodotto da Arealive e CRDL, in collaborazione con Sorrento Incontra, MSPD Studios, Calandra Institute City University of New York ed Ilica Usa.

“NEAPOLIS MANTRA”

La creazione, ispirata dall’omonimo album inciso nel 1998 dal cantautore napoletano, e omaggio ai 20 anni dell’incisione della canzone Donna interpretata dall’indimenticata Mia Martini, indaga la ricerca dell’essenziale, dove il corpo e la voce diventano ponte tra il reale e l’irreale e vogliono far entrare chi assiste in una dimensione onirica, tantrica in un viaggio nelle origini più vere e viscerali di Napoli, città che, nelle sue più profonde contraddizioni, ama i suoi figli e, come una madre, li protegge e li custodisce gelosamente.

Un percorso emozionale che parte dall’intimo e che entra in una narrazione astratta e visiva nell’intento di evocare storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e di delusioni.

La regia pensata per creare un’atmosfera essenziale, apparentemente scarna, vive di forti suggestioni visive nello spazio scenico che muta continuamente al passo con le costruzioni fatte di corpi perfettamente in armonia con i testi e la musica, sapientemente scolpiti da luci ed effetti visuali innovativi.

La physical dance, ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini, peculiare della loro compagnia e che sta ricevendo prestigiosi riconoscimenti nel mondo, alternerà costruzioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali.

La colonna sonora toccherà i grandi successi di Enzo Gragnaniello, eseguiti live in versione acustica, che l’autore ha scritto per se stesso e per grandi interpreti quali Roberto Murolo, Mia Martini, Andrea Bocelli, Dulce Pontes, Arisa e altri, uniti, in questa nuova opera, ad alcuni brani del nuovo album Lo chiamavano vient’ ‘e terra ed alle sue più suggestive musiche da film.

 

Credits “Neapolis Mantra”

Danza
Emanuela Bianchini – étoile
I solisti della Mvula Sungani Physical Dance

Musica
Enzo Gragnaniello (voce e chitarra)
Pietro Gallo (mandolina)
Erasmo Petringa (violoncello)

 

Musiche originali
Enzo Gragnaniello

Costumi, scene e lighting
MSPD Studios

Coreografie
Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini

Regia
Mvula Sungani

 

Produzione
Arealive srl
CRDL

 

Video Promo: https://youtu.be/bXYD3VGsUWE

 

ENZO GRAGNANIELLO – BIOGRAFIA

Enzo Gragnaniello nasce a Napoli a Vico Cerriglio, il vicolo più stretto di tutta Napoli. Passa l’adolescenza tra i vicoli del quartiere Porto, facendo fin da piccolo i più svariati lavori: da garzone di pasticceria, ragazzo del bar, “attrazione vivente” di una bancarella di blue jeans.

Compone le prime canzoni a 18 anni, sono canzoni d’amore e di rabbia, ma ciò che non manca mai, anche nelle storie più disperate è la speranza e la personalissima interpretazione. Nel 1977 forma il gruppo “Banchi Nuovi”, nome legato a una delle realtà più dure che Napoli ha sempre vissuto, la disoccupazione. Banchi Nuovi è infatti il nome del comitato dei Disoccupati Organizzati di cui Enzo faceva parte.

Enzo fonda questo gruppo allo scopo di avvicinarsi, sia pure con le dovute differenze, alla riscoperta delle radici popolari della musica e della canzone napoletana. Pubblica i suoi primi album: “Enzo Gragnaniello” nel 1983, e “Salita Trinità degli Spagnoli” del 1985 il cui titolo si ispira al nome della via di Napoli dove Enzo tuttora vive, nei Quartieri Spagnoli.

Il personalissimo percorso musicale di Gragnaniello passa attraverso quattro importanti album: “Fujente” del 1990, “Veleno, mare e Ammore” del 1991, entrambi i lavori cantati nella lingua partenopea, e i successivi “Un mondo che non c’è” del 1993 e, “Cercando il sole” del 1994, che confermano Gragnaniello come eccellente autore di canzoni scritte in italiano.

Fiore all’occhiello nella sua carriera artistica è il riconoscimento che gli viene attribuito per ben tre volte con il “PREMIO TENCO” per la migliore canzone dialettale, nel 1986,1990,1999.

Numerose sono le sue collaborazioni con altri artisti come autore: per Mia Martini scrive le straordinarie “Stringi di più” e “Donna”. Nel 1991 rilancia la canzone napoletana moderna con il brano “Cu’mmè” che interpreta con la stessa Mia Martini insieme a Roberto Murolo.

Il brano raggiunge una tale popolarità da essere tradotto in otto lingue (va molto bene in Spagna, Grecia e Brasile) e nel 1994 viene scelto come colonna sonora per lo spot televisivo del G7 che si tiene a Napoli in quell’anno.

Nel settembre 1998 inizia una nuova avventura per Gragnaniello che con la Sugar pubblica un album interamente strumentale in cui convergono i suoni sacri e rituali della musica etnica “Neapolis mantra” ottimamente accolto dalla critica e impreziosito da una speciale versione remix di un brano a cura di Bill Laswell.

Nel 1999 Enzo è stato tra i più acclamati big in gara al 49° Festival di Sanremo con la canzone “Alberi”, interpretata con la straordinaria partecipazione di Ornella Vanoni. Si tratta di un’anticipazione del suo nuovo album “Oltre gli alberi” uscito nel marzo dello stesso anno.

L’attività di Gragnaniello compositore si è poi arricchita con la splendida “’O mare e tu”, l’emozionante canzone scritta da Enzo per Andrea Bocelli che interpreta insieme a Dulce Pontes nel suo album “Sogno”.

Altro grande traguardo di Enzo, è una serie di concerti tenuti al Teatro San Carlo di Napoli che apre per la prima volta le porte ad un cantante pop e da cui traggono spunto gli autori Michel Pergolani e Renato Marengo con un libro-con Cd allegato-a lui dedicato “Dai Quartieri al San Carlo” edito da RAI-ERI.

Nel 2001 Enzo pubblica “Balia” l’album presentato in tournèe in tutta Italia e all’estero e pubblicato su etichetta Multivision Entertainment e distribuito da Epic-Sony Music.

Nel 2003, dalla collaborazione di Enzo e James Senese nasce il disco “Tribù e Passione” con cui i due artisti si immergono nelle radici della canzone classica napoletana non per farne la solita rivisitazione ma per riscoprire la vera forza, l’essenza e appunto la passione dei classici napoletani.

Fine estate 2003 Enzo scrive “Cosa vuoi di più” (A.Guida Editore), un simpatico libricino che racchiude un insieme di riflessioni silenziose e di pensieri in libertà, piccoli disegni e poche parole per esprimere grandi sensazioni ed emozioni.

“Quanto mi Costa” è il disco successivo di Enzo, un disco che per le sonorità può essere definito “World” ma che comunque non rinuncia al sentimento e all’originalità propria del nostro artista.

Un percorso creativo che dopo qualche anno lo porta alla pubblicazione de “L’Erba Cattiva”, un album decisamente maturo, concepito per entrare in contatto con la sfera più intima dell’ ascoltatore, undici canzoni che non sono altro che undici messaggi per un unico destinatario: l’anima e la dignità di ogni essere umano.

Penultimo disco di Enzo è Radice, molto apprezzato sia in Italia che all’estero, cui segue “Misteriosamente”, pubblicato a maggio 2015, molto apprezzato  dal pubblico ed entrato anche nelle classifiche ufficiali GFK.

Nel 2017 Gragnaniello è presente con “L’erba cattiva” nella colonna sonora del film “Gatta Cenerentola” nella versione a cartoni animati prodotta dalla MAD entertainment. Il cantautore è anche presente nelle tavole del film come “cantautore animato”. Sempre del 2017 è il brano “Vasame” (interpretato da Arisa) all’interno della colonna sonora di “Napoli Velata”, pellicola di Ferzan Ozpetek.

Il 26 aprile 2019 esce il nuovo album “Lo chiamavano Vient’ ‘e terra”, che si aggiudica la Targa Tenco 2019 come “Miglior album in dialetto”.