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Maratea Jazz 2019, standing ovation per il concerto “Piano solo” di Stefano Bollani

Ci sono momenti che vorresti fermare, sospendendo il tempo o protrarlo all’infinito per poterne assaporare emozioni e grande bellezza. Ebbene, uno di questi momenti si vive quando si ascolta la musica di un artista unico, geniale, incredibile, incarnazione dell’arte sublime e celestiale. Ed uno di questi momenti si è vissuto lunedì 12 agosto a Maratea col M° Stefano Bollani.

Il celeberrimo pianista, nell’ambito della rassegna Maratea Jazz 2019,  in Piano Solo si è esibito al cospetto di un migliaio di persone e come succede sempre ai suoi concerti, ha rinnovato lo stupore, sprigionando una pioggia di emozioni e consensi culminata con una intensa standing ovation.

Sotto le sue dita il pianoforte a coda si trasforma in un qualcosa di magico, astrale, sublime. Al di là dell’indiscutibile tecnica strepitosa, i tasti, dal primo all’ultimo, acquistano una luce musicale ricca di immagini e sensazioni forti. Quando poi il tutto succede al cospetto di uno scenario meraviglioso, con la luna luminosa più del solito che sembra osservare e guardare, la famosa statua del Cristo di Maratea illuminata, le montagne circostanti e l’odore del mare, si entra in una dimensione che trascende la realtà e diventa pura bellezza.

Puntuale Bollani ha calcato il palco e ha aperto il concerto con  Mas Que Nada di Sergio Mendes  in una singolare lettura con ricche variazioni sul tema e acrobatiche improvvisazioni, con cui ha subito dato un’idea della peculiarità del concerto e dell’altissimo livello. I brani sono susseguiti col filo conduttore della “musica di tutto il mondo” come lo stesso artista simpaticamente ha affermato. La sua musica, nelle sue proposte variegate, effettivamente ha spaziato nell’universo musicale esprimendosi nella sua lingua planetaria che unisce e rende partecipi. Così ha spaziato tra momenti raffinati, vivaci e briosi, morbidi, improvvisazioni, toccando il blues, il jazz e alcuni standard, il pop, il ragtime, il classico, la canzone d’autore e brani originali, intervallandoli con interventi brillanti e divertenti che hanno colorato di risate e sorrisi i volti dei presenti. La sua immancabile ironia e grande comunicativa, nella semplicità e signorilità che caratterizza i grandi ha, infatti, accompagnato l’evento.

Il concerto è stato corposo e numerosi sono stati i brani proposti, tutti con un’impronta particolare offerta dalla sua bravura a 360 gradi. Eccone solo alcuni esempi: Azzurro di Paolo Conte, La Nebbia a Napoli che Bollani ha dedicato alla moglie destinata a Caetano Veloso, Sopra I Vetri di Enzo Jannacci, Besame Mucho, Tristeza di Baden Powel.

Le sue notevoli doti di intrattenitore e di persona molto vicina al pubblico non si sono smentite e così tra simpatiche storie di personaggi dai nomi particolarmente rappresentativi come “Pierre le Neccesaire” e “Lucio Vernacoli” associati alla sua padronanza musicale e improvvisativa ha citato in modo molto originale e divertente traduzioni dei testi, alcuni interpretati con l’accento toscano, celebri brani come Per Elisa, La Marcia Turca, il tema di Pretty Woman, My Way, Let it be, La Ragazza Di Ipanema, Stranger In The night, I Will Survival.

Ha messo a frutto anche la sua capacità di imitare cantanti famosi interpretando canzoni scritte da lui nello stile che li contraddistingue e questa volta è stato il turno di Fred Bongusto con “Mafalda”.  Non è mancato neanche il momento dedicato alla composizione all’istante assemblando melodie note suggerite dal pubblico. Così in un medley che ha acquistato la configurazione di una suite coinvolgente e di altissima qualità ha fuso una decina di canzoni tra cui Il ballo del qua qua, Estate, per Elisa, Il Pescatore, Goldrake.

Non potevano mancare i bis, richiesti a voce alta dal pubblico in visibilio. E così con altri due brani Bollani ha donato ancora momenti indimenticabili concludendo un concerto strepitoso di una meravigliosa notte di mezza estate.

 

Daniela Vellani