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La Presidente della Camera incontra le operaie della Ericsson

Da diversi giorni, televisioni locali e giornali parlano delle mobilitazioni che, i lavoratori dello stabilimento Ericsson di Marcianise hanno messo in atto, contro la procedura di cessione di ramo d’azienda che vedrebbe subentrare Jabil alla Ericsson entro il 31 marzo 2015.

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Jabil a Marcianise, pochi mesi orsono, dichiarava diverse centinaia di esuberi e i lavoratori Ericsson di Marcianise percepivano questa cessione come la morte certa del loro sito nel giro di pochi anni. Dopo diversi tavoli di discussione, al MISE e in Confindustria Caserta, difatti, il piano presentato da Jabil evidenzia ancora più di cento esuberi per il sito in cessione e duecento per quello attualmente già suo. Il piano rileva tutta la sua inconsistenza anche per il numero esiguo di anni di commesse garantite da Ericsson e per i pochi euro di investimento dichiarati.

Da quasi ormai quattro settimane, disperati per la precarietà in cui il loro futuro è stato gettato, i lavoratori presidiano l’azienda ad orari continui, hanno fatto diversi giorni di blocco continuo; manifestazioni a Caserta, a Marcianise, a Roma. Tra le varie iniziative e le tante figure politiche contattate perché accorressero a fermare questo scempio che mina il reddito di 435 famiglie, molti sono prontamente accorsi, come il consigliere Regionale Lucia Esposito che si è subito attivata per avere un’audizione in commissione lavoro, De Luca, ex sindaco di Salerno, che impegnato con le primarie si è subito precipitato in azienda per dare supporto e consigli, e la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha stupito tutti accogliendo un appello scritto dalle lavoratrici e ricevendole subitaneamente alla Camera il giorno 12 febbraio.

Nella lunga lettera indirizzatele vi sono, in breve, tutti i sacrifici che le lavoratrici hanno fatto per conservare i propri posti di lavoro: i turni disagiati, cosa significa esser discriminate perché rientranti dalla maternità o delle pari opportunità che in azienda sono percepite in maniera molto vaga. Vi era il grido di chi sa che trovare un lavoro nella nostra terra è praticamente impossibile per una donna, di chi già da anni arranca perché l’azienda utilizza ammortizzatori sociali, quali la Cassa Integrazione, da tempo, il grido di chi teme di non poter assicurare un futuro ai propri figli.

Laura Boldrini ha voluto incontrare una delegazione rappresentativa di sedici lavoratrici della Ericsson, le ha ricevute in Parlamento nella sala del Cavaliere, salutandole tutte, una ad una, ascoltando le loro testimonianze con semplicità, mettendole a loro agio. Nonostante l’emozione data dall’ambiente istituzionale, infatti, dopo poco l’atmosfera è divenuta complice, uno scambio di problematiche fra donne lavoratrici e donna Presidente. Al termine la Presidente della Camera si è impegnata a scrivere al ministro dello Sviluppo Economico Guidi, perché al tavolo previsto al Mise il 24 febbraio, sia alto il livello di attenzione sulla procedura di cessione Ericsson.

Foto di gruppo, sorrisi, un caffè al ristoro assieme e saluti.

Tutto ciò che le istituzioni dovrebbero fare, ascoltare i reali problemi dei cittadini, appoggiarli nella lotta ad un diritto fondamentale, quale è il lavoro, sembra una cosa eccezionale, lo è sembrato alle sedici lavoratrici, ai giornali che ne hanno dato grande risalto.

Ci sarebbe da riflettere…

Lucia Dello Iacovo