Un rifugio di carta nel cuore di Napoli: l’edicola della famiglia Sansone

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foto di Daniela Vellani

In un’epoca in cui tutto corre veloce, in cui si legge e si pensa sempre meno, e in cui la comunicazione è spesso confinata dietro a uno schermo, esiste ancora un piccolo angolo di mondo dove la cultura ha il profumo della carta e il suono rassicurante di un fischio all’alba.

I libri, così come giornali e riviste, permettono di viaggiare, vivere più vite, entrare nelle menti altrui, vedere immagini, sognare, sperare, credere in qualcosa e, soprattutto, pensare e comprendere.

Le librerie sono il loro habitat naturale e, con il loro inebriante e corposo odore di carta, inchiostro e “cultura”, sono luoghi ospitali in cui fare incontri, scambiare opinioni, sfogliare, consultare e nutrire la mente.

Quando poi la libreria custodisce anche libri rari, ingialliti dal tempo e dalle mani di altri lettori, con dediche dietro cui si celano storie e vissuti, quel posto diventa ancora più intrigante e affascinante.

È il caso dell’accogliente edicola/libreria che si trova all’inizio di via Manzoni, nei pressi dell’incrocio con via Caravaggio, a Napoli: presidio culturale, luogo di memoria e incontro, un rifugio per chi ama i libri e il sapere.

Nella storica rivendita, nascosta tra il viavai quotidiano e il rumore del traffico, a dispensare notizie, informazioni, storie e sorrisi c’è Peppino Sansone, figlio di Francesco, pioniere della distribuzione di giornali.

Francesco Sansone, conosciuto anche come “Ciccillo ‘e Villanova”, prima di aprire le sue edicole, una in via Tasso e poi quella di via Manzoni, fu tra i primi, negli anni ’50, a distribuire giornali nella parte alta della città, girando con il suo furgoncino da strillone. A chi gli chiedeva quando avrebbe smesso di lavorare, rispondeva con ironia: «Riposarmi? C’è sempre tempo!». Un’eredità fatta di passione e senso del dovere che Peppino ha raccolto e portato avanti, con la stessa energia e amore per la carta stampata, un mestiere che oggi sembra fuori dal tempo.

Peppino è una persona speciale che, in un’epoca in cui i luoghi di cultura e di informazione chiudono per lasciare spazio a fast food, friggitorie, pizzetterie e hamburgerie, continua a promuovere la lettura con amore e dedizione.

Il suo spazio, sebbene piccolo, è piacevole e familiare, un luogo dove si intrecciano storie, opinioni, curiosità e consigli di lettura. I clienti abituali, e anche quelli occasionali, trovano qui un punto di incontro, un angolo in cui fermarsi a parlare di cultura, sport, politica, o semplicemente a curiosare tra vecchi volumi e testi introvabili, provenienti da cantine, case da svuotare o librerie dimenticate.

Ogni giorno, all’alba, Peppino è lì, al suo posto. Osserva il sole che sorge, sfoglia i quotidiani, li sistema, mette da parte quelli per gli habitué. E poi, con un fischio che sembra la melodia di un usignolo, annuncia l’arrivo dei giornali nei palazzi del quartiere, dove c’è sempre qualcuno pronto ad aprirgli il cancello o il portone con un sorriso.

DaPeppino puoi trovare di tutto, e se cerchi qualcosa in particolare, lui riesce sempre ad accontentarti. Conosce i gusti dei suoi lettori meglio di chiunque altro. Quando meno te l’aspetti, ti mette da parte il libro di jazz, di gastronomia, di design, di storia o di scienze, o magari quel saggio di geopolitica, che cercavi da anni.

Non c’è richiesta che lo scoraggi: un libro raro di jazz, un saggio di geopolitica, un volume mancante di un’enciclopedia, o quel libro di fiabe dell’infanzia da tramandare ai nipoti. Peppinoriesce, quasi sempre, a trovare tutto. E quando capita, avvisa il cliente con orgoglio e soddisfazione, felice di aver realizzato un piccolo desiderio.

Ma non è solo Peppinoa rendere speciale questo posto. Accanto a lui c’è Enza, compagna di una vita, figura elegante, colta, luminosa. La sua presenza completa e arricchisce l’anima di questo luogo, che oggi rappresenta molto più di un’edicola: è una vera e propria oasi di cultura e gentilezza.

In un mondo sempre più frenetico e digitale, in cui si legge e si riflette sempre meno, in cui la comunicazione è spesso unilaterale e relegata ai social, dove le fake news oscurano la verità, l’edicola di Peppino ed Enza è un baluardo di umanità e memoria collettiva. Un luogo prezioso, da conoscere, frequentare, preservare. E soprattutto: da raccontare.

Daniela Vellani

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