Professionalità e virtuosismi in “Road to Swingn ’Hop”, il disco di Paolo Palopoli

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Quando nasce una tua creatura a cui hai dedicato amore, creatività, voglia di stare insieme, professionalità, è sempre una emozione forte. La gioia e la soddisfazione che si provano sono forti e desideri condividere con altri il frutto del tuo lavoro.

Tali sensazioni sicuramente le ha provate Paolo Palopoli quando è uscito recentemente il suo ultimo disco, “Road to Swingn’Hop”, registrato e masterizzato presso Alma Maters Studio di Carlo Contocalakis e pubblicato recentemente dall’etichetta Emme Record Label, con foto di copertina di Sabrina Savarese.

Alla realizzazione dell’opera, con arrangiamenti di Paolo Palopoli e Carlo Contocalakis, hanno contribuito preziosamente diversi musicisti, eccellenze del panorama musicale nazionale: le cantanti Alessandra Vitagliano e Federica Cardone, Giovanni Mattaliano ed Enrico Erriquez al clarinetto, Mauro Carpi al violino, Leonardo Ciraci alla fisarmonica, Ciro Riccardi alla tromba, Massimo Mercogliano al contrabbasso, Domenico Benvenuto alla batteria e alle percussioni, Andrea Parente alla chitarra ritmica e Carlo Contocalakis ai cori.

Si tratta di un variegato, accattivante e sinergico viaggio musicale in cui lo swing si unisce al lindy hop attraverso un percorso di ben dodici tracce, dieci firmate da Paolo Palopoli, in cui sonorità diverse, dalla musica etnica balcanica a quella “methiniana”, dal jazz tradizionale o waltz jazz al manouche di Django Reinhart, dall’elettroswing alla new musette e al be bop, formano tavolozze di colori musicali originali e freschi.

I brani rispecchiano la professionalità, la tecnica eccellente e il virtuosismo dell’autore e la voglia di stare insieme si percepisce dal perfetto Interplay presente in ogni traccia. Le musiche, le melodie, i temi sono trascinanti, avvolgenti, emozionanti, oltre che raffinati, e in alcuni momenti invitano l’ascoltatore alla danza.

L’album si apre con Gitans, delizioso e in stile manouche nel cui ritmo, tipico delle danze gitane, si inseriscono man mano gli strumenti susseguendosi con melodie e improvvisazioni che mettono in luce il talento dei musicisti. Non mancano citazioni famose, mentre le svisate della chitarra fanno sentire con brio la loro voce.

Nel brano successivo, Amore retrò, l’atmosfera si fa ancora più vivace con un bel ritmo swing e il canto di Alessandra Vitagliano duetta con la chitarra, racconta una storia d’amore “Stasera il nostro è il mio sorriso migliore mi sento un grande attore, un mattatore, il protagonista di una storia di swing speciale d’amare. È vero, adoro il giradischi suonare… vinili che mi fanno volare per ore, come se fosse il chitarrista di jazz ideale d’amare…”

Segue Lindy Hop, un brano gaio, ironico e simpaticamente vintage, in cui gli interventi dei vari musicisti, in una ritmica elettroswing s’inframezzano con la calzante ed espressiva voce di Federica Cardone che, con un testo ironico, cita i capiscuola di questo ballo e ne racconta la nascita negli anni ‘20.

Il suono suggestivo della fisarmonica di Leonardo Ciraci introduce Balarm in 7, il cui nome fa riferimento a come gli arabi chiamavano Palermo.  Il brano si presenta in un’atmosfera diversa, con incalzanti sonorità mediterranee, balcaniche e a tratti sensualmente orientaleggianti.

La fisarmonica fa la sua comparsa anche nella traccia successiva, Rue Belleville, dal ritmo in cui giri musicali si tessono sull’armonioso Waltz Jazz.   

Con Afternoon in Blue, ispirato al famoso standard Afternoon in Paris, lo swing si fa più pacato e dolce con svisate della chitarra che dipingono melodie e creano belle suggestioni musicali.

Gradevole l’esecuzione di Flamme Violette, “energia divina e purificatrice”, in cui i ritmi cadenzati e il violino di Carpi evocano le sonorità Reinhardt e Grappelli e si uniscono a quelle Methiniane.

La voce ricompare in Love Moonlihght, brano d’amore della migliore tradizione swing, fresco e colorato con improvvisazioni di Enrico Erriquez al clarinetto che cedono il passo alla chitarra che fa la sua comparsa virtuosa per poi tornare al canto vellutato della Vitagliano.

La voce della tromba di Ciro Riccardi introduce il brano il brano successivo Made for Gypsy Woman. Strumentale, fresco e dal ritmato manouche, genera un bouquet di colorate note musicali in cui armoniosamente convergono i diversi strumenti in un brillante dialogo amalgamato dai virtuosi fraseggi della tromba e dai cori.

Raffinatezza, sonorità francesi, elegante canto, caratterizzano l’interpretazione della Cardone della struggente La Foule, canzone scritta da Robert Chauvignyresa celebre da Edith Piaf, in cui è immancabile la presenza della fisarmonica di Leonardo Ciraci, acrobatica e coinvolgente.

L’atmosfera si fa soft e pacata in Zahir, dove la chitarra sembra evocare con dolcezza una sofferta storia d’amore.

La sequenza di brani su chiude con Kind of Be Bop, scritto da Andrea Oberg, un brano vivace e dal ritmo veloce e scorrevole in cui l’interplay si palesa con una complice esecuzione che unisce i virtuosismi dei diversi strumenti in un brillante dialogo musicale.

Si tratta dunque di un lavoro eccellente e di qualità, che sicuramente sarà apprezzato da coloro che amano la bella musica.

Note biografiche di Paolo Palopolimusicista, compositore, docente di conservatorio. Ha all’attivo nove dischi più numerose collaborazioni con tanti artisti nazionali ed internazionali. Autore di quattro libri didattici, ha suonato in numerosi festival in Italia, Spagna, Germania, America, Inghilterra ed Egitto.

Daniela Vellani

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