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Mercoledì 22 marzo, con due spettacoli, uno alle 10,00 e l’altro alle 11.30, nella Sala Teatro si è tenuto lo spettacolo “Piccolo” di Gino Balestrino, con Luca Ronga, nel ruolo di burattinaio. Dopo la sua prima paternità, Luca Ronga sente l’esigenza di scrivere un pezzo per sua figlia, così chiede a Balestrino, anch’egli burattinaio, di scrivere un testo adatto a questo momento di gioia, capace di poter interpretare i sogni e i pensieri di un padre.
Piccolo è un viaggio temporale verso le tappe della vita, con un burattino che incontra più personaggi, i quali scandiscono le diverse fasi della vita di ognuno di noi.
Il protagonista nasce sul palco e le varie strutture che di volta in volta si susseguono, aiutano il passaggio tra una fase e l’altra.
Dopo l’incontro con un orologio che scandisce il tempo della vita e la nascita, il Piccolo incontra un uccello, un pesce palla, un cane, una maligna e una donna.
Più personaggi che rappresentano una fase ma anche un insegnamento per i più piccoli presenti in sala. Questi ultimi ridono alle varie scene, anche a quelle più forti, mentre l’adulto retrocede verso la propria infanzia. Si può rivedere la vita che scorre davanti, interpretata da un burattino, ma lo stesso d’impatto perché distaccato e diretto.
La riuscita dello spettacolo è letta nella la reazione dei più piccoli: s’incantano, divertono e ridono a più non posso per le battute ma anche solo per i movimenti del burattino.
Impressionante è il momento in cui il burattino incontra la maligna della storia, la quale bastona il burattino e i bambini ridono: ridono ad una violenza che per loro non esiste, che non li circonda e che può esistere solo in scena per dimostrare un qualcosa che a loro non importa.
La vita sembra bella, non c’è nulla di brutto al mondo e dopo un lungo cammino, s’incontra l’amore, il quale conclude la scena ma anche l’obbiettivo umano in questa metafora fatta a spettacolo.
Roberta Fusco