Napoli Teatro Festival, un fine settimana ricco di eventi

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Il primo fine settimana del Napoli Teatro Festival Italia, iniziato da pochi giorni – lo scorso 15 giugno – prevede l’inizio del ciclo di letture “Una favola di Campania”, progetto a cura di Marco Balsamo, con la regia di Fabrizio Arcuri: prima tappa, sabato 18 giugno a Ravello, con Vincenzo Salemme (il prossimo appuntamento sarà a  Napoli Villa Pignatelli con Umberto Orsini, il 22 e 23 giugno). Domenica 19 debutta al Teatro Mercadante – in prima assoluta – il Macbeth di Luca De Fusco pensato in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare protagonisti, Luca Lazzareschi e Gaia Aprea.  Al Teatro Verdi di Salerno, domenica 19 giugno, è in scena lo spettacolo Il Veleno del teatro finale di un workshop a cura di Pino Micol e Manuele Morgese (Teatro Zeta de L’ Aquila) sul lavoro del drammaturgo spagnolo Rodolf Sirera e del suo testo, del 1978, che ha fatto il giro del mondo. In scena, oltre a Morgese anche Franco Castellano.

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Lunedì 20 una serie di importanti debutti per intercettare i più diversi gusti e tendenze del pubblico: al Politeama, alle ore 21, il videoartista giapponese – di fama mondiale – Shiro Takatani presenta Il suo St/ll (in replica anche martedì 21, alle 19); a Villa Pignatelli, Sara Sole Notarbartolo con La danse des amants e un bel gruppo di attori ci trasporta nelle atmosfere di un piccolo paesino italiano, intorno al mille e novecento; al Teatro di San Carlo – alle 23 in un orario inedito, di seconda serata – arriva Federico Buffa e la sua narrazione avvincente delle Olimpiadi del 1936, regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro e l’accompagnamento dal vivo a cura di Alessandro Nidi.  Proseguono le repliche della creazione site-specific a cura di Shirin Neshat e Shoja Azari – al Museo Diocesano Donna Regina Vecchia – di Passage Through the World (fino a lunedì 20 giugno), mentre sabato 18 e domenica 19 a Villa Pignatelli si può assistere e partecipare al “teatro condiviso di To play! Stasera c’è spettacolo (ore 19), format teatrale di #sharing-theater, a cura di Donatella Furino e Emma Campili (vari appuntamenti scanditi fino al 3 luglio).

 Al Napoli Teatro Festival Italia

 

Una Favola di Campania (fiabe, miti, leggende e cronache della Campania), che inizia con Vincenzo Salemme a Ravello (Salerno), sabato 18 giugno – ore 21, nella Villa Rufolo , è un progetto di letture sceniche, in continuità con quello della scorsa edizione a Sant’Elmo, che sempre Marco Balsamo aveva curato, ancora con la regia di Fabrizio Arcuri. Una sorta di antologia di racconti che nasce dalla volontà di creare una decina di appuntamenti che costruiscano un itinerario immaginario, che parte da Napoli fino al confine della Basilicata, toccando l’incanto di alcune città costiere della Campania. Molte le serate in programma tra Napoli e la Campania, fino al 9 luglio che compongono una geografia emotiva per scoprire o riscoprire luoghi ricchi di storia, cultura e tradizione. La scelta dei testi, come tessuto connettivo per queste serate, è il Decamerone campano raccolto da alcuni studiosi antropologi e etnologi, a cura di  Roberto de Simone: trascrizione di 99 storie tra fiabe, leggende, favole e racconti della tradizione orale che costituiscono un preziosissimo bagaglio narrativo utile a conoscere gli usi e costumi della cultura campana. Il prossimo appuntamento sarà a  Napoli  – Villa Pignatelli con Umberto Orsini, mercoledì 22 e giovedì 23 giugno.

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In prima assoluta, al Mercadante, debutta  MACBETH, in occasione dell’anniversario Shakespeariano, con la regia di Luca De Fusco, (19 e 20 giugno al Teatro Mercadante) nella traduzione di Gianni Garrera, con Luca Lazzareschi, Gaia Aprea e Claudio Di Palma, Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Luca Iervolino, Francesca De Nicolais tra gli altri. Scritto tra il 1605 e il 1608, Macbeth racconta la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia, della sua ambizione, dei suoi crimini. La regia attraversa il testo e, partendo dagli studi di Bloom e Freud, pone domande e cerca risposte possibili sull’origine del male.

 

Domenica 19, al Teatro Verdi di Salerno va in scena – a seguito di un laboratorio tenuto presso l’Università al Campus di Fisciano – Il Veleno del teatro del drammaturgo spagnolo-valenziano Rodolf Sirera, un testo del 1978 che ha avuto diverse edizioni in Spagna e traduzioni in tutta Europa, che lo hanno reso un classico della produzione iberica contemporanea. Firma la regia l’attore e regista Pino Micol che lavora sulla drammaturgia dell’autore Sirera. Il progetto è stato promosso da Maurizio Scaparro in una serie di progetti internazionali organizzati per il Teatro Nazionale di Toscana-Pergola di Firenze. Questo percorso ha permesso di sviluppare un lavoro aperto a molteplici ipotesi di rappresentazione che Pino Micol propone anche a questo al festival, seguendo la formula “workshop più spettacolo”, nella sede dell’Università di Salerno presso il Campus di Fisciano. Il Veleno del teatro è un dramma sui limiti della scena ispirato al Paradosso dell’attore di Diderot. La vicenda è ambientata nel Settecento: un attore, simbolo della borghesia vincente, incontra un marchese, simbolo dell’aristocrazia sconfitta. In scena Manuele Morgese e Franco Castellano.

 

Lunedì 20 Shiro Takatani – tra i più visionari video-artisti del panorama mondiale – presenta Il suo ultimo lavoro St/ll al Teatro Politeama. Takatani indaga tutte le possibili declinazioni della parola inglese “still” – silenzioso, immobile, ancora – arrivando a concepire uno spettacolo che dispiega il tempo in un meraviglioso poema visivo. È un mondo strano quello di Shiro Takatani: le cose reali sotto ai nostri occhi si nascondono per meglio invaderci attraverso uno schermo gigante che amplifica le loro dimensioni e i loro movimenti.  Testo Alfred Birnbaum, con Yuko Hirai, Mayu Tsuruta, Misako Yabuuchi, Olivier Balzarini. (in replica anche martedì 21, alle 19)

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La danse des amants, sempre lunedì 20, a Villa Pignatelli, è uno “spettacolo festa” scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo con gli attori: Alice Conti, Valentina Curatoli, Andrea De Goyzueta, Marco Fandelli, Antonella Migliore, Roberta Misticone, Marco Palumbo, Peppe Papa, Milena Pugliese, Fabio Rossi, Fabiana Russo, Emanuele Valenti. Lo spettacolo è ambientato in un piccolo paese italiano nel mille e novecento e qualcosa, un paese tanto piccolo che, pur essendoci una guerra, lì non accade niente. È la sera del ballo d’estate, notte di passione, momento in cui l’amore in tutte le sue forme, diviene catalizzatore del bene così come del male. E il ballo, alla fine, coinvolgerà tutto e tutti, ben oltre la scena. (in replica anche martedì 21 giugno, sempre alle 22)

 

Lunedì 20 al San Carlo – alle 23  – Federico Buffa, cronista sportivo molto familiare al pubblico di Sky e non solo, ci trasporta in Germani nel 1936 con una narrazione avvincente delle Olimpiadi del 1936, regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro e la musica dal vivo al pianoforte di Alessandro Nidi (che cura anche la direzione musicale) e la fisarmonica di Nadio Marenco,  la voce di Cecilia Gragnani. La storia è quella delle Olimpiadi di Berlino del 1936: Hitler e Goebbels vogliono trasformare i giochi nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. E invece quelle Olimpiadi diventano uno dei simboli più luminosi dell’uguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto: Cornelius Jonshon e Dave Albritton. Jesse Owens di medaglie ne vince addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico, il tutto documentato dalle immagini di Leni Riefenstahl. Mentre in quella stessa estate del 1936 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola e la pace scricchiolava sull’asse Roma-Berlino-Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile. (repliche in Campania e il 23 giugno ancora al Teatro di San Carlo).

Federico Buffa, Olimpiadi del '36

Federico Buffa, Olimpiadi del ’36

BIGLIETTERIE – INFOPOINT:

Teatro Mercadante Piazza Municipio Tel. 3442881266
Villa Pignatelli Riviera di Chiaia, 200 Tel. 3441457016
Dal lunedì al sabato: 10.00 – 18.00 domenica: 10.00 – 14.00
mail: promozione@napoliteatrofestival.it   www.napoliteatrofestival.it

 

CALENDARIO

 

Sabato 18 giugno 2016

h.19.00 Villa Pignatelli Stasera c’è Spettacolo? To play!

Format teatrale a cura di: Donatella Furino, Emma Campili \ ITALIA

Durata: 70 minuti (con intervallo) – Teatro e Video

 

h.19.00 Villa Rufolo – Ravello (SA)

UNA FAVOLA DI CAMPANIA 

un  progetto di Marco Balsamo | Regia Fabrizio Arcuri

con Vincenzo Salemme

 

  1. 21.00 Museo Diocesano – Donna Regina Vecchia Passage Through the World

Regia: Shirin Neshat, Shoja Azari \ IRAN

Durata: 1h – Performance site-specific con musica (replica)

 

 

Domenica 19 giugno 2016

  1. 19.00 Villa Pignatelli Stasera c’è Spettacolo? To play!

Format teatrale a cura di: Donatella Furino, Emma Campili \ ITALIA

Durata: 70 minuti (con intervallo) – Teatro e Video

 

  1. 21.00 Teatro Mercadante Macbeth

Regia: Luca De Fusco \ ITALIA

Durata: 2h 15 min (con intervallo) – Teatro. Prima assoluta

 

  1. 21 Teatro Verdi (SALERNO) Il veleno del teatro

Regia: Pino Micol \ ITALIA

Durata: 1h 20 min – Teatro

 

  1. 23.00 Museo Diocesano – Donna Regina Vecchia Passage Trough the World

Regia: Shirin Neshat, Shoja Azari \ IRAN 

Durata: 1h – Performance site-specific con musica (replica)

 

 

Lunedì 20 giugno 2016

  1. 19.00 Teatro Mercadante Macbeth

Regia: Luca De Fusco  \ ITALIA

Durata: 2h 15 min (con intervallo) – Teatro (replica)

 

  1. 21.00 Teatro Politeama St/ll

Regia: Shiro Takatani  \ GIAPPONE

Durata: 1h 10 min – Danza, Video/Arte

 

 

  1. 22.00 Villa Pignatelli La danse des amants

Regia: Sara Sole Notarbartolo \ ITALIA

Durata: 1h – Teatro, danza

 

  1. 23.00 Teatro San Carlo Olimpiadi del 1936

Regia: Emilio Russo  con Federico Buffa \ ITALIA

Durata: 2h (con intervallo) – Teatro, narrazione con immagini

 

  1. 23.00 Museo Diocesano – Donna Regina Vecchia Passage Trough the World

Regia: Shirin Neshat, Shoja Azari \ IRAN 

Durata: 1h – Performance site-specific con musica (replica)

 

 

 

SCHEDE SPETTACOLI

 

dal 18 Giugno al 15 Luglio; ore 19

CICLO DI LETTURE_ UNA FAVOLA DI CAMPANIA 

un  progetto di Marco Balsamo | Regia Fabrizio Arcuri

produzione Nuovo Teatro srl

 

A Napoli – Villa Pignatelli

22, 23 giugno –  Umberto Orsini

29, 30 giugnoClaudio Santamaria

6, 7 luglio – Isabella Ferrari

13, 14 luglio – Leo Gullotta

 

IN CAMPANIA

18 giugno – Villa Rufolo – Ravello (SA) < Vincenzo Salemme

25, 26 giugno – Teatro Diana- Salerno < Giuliana De Sio

1 luglio – Porto di Scario – Comune di San Giovanni a Piro (SA) < Alessandro Haber

2, 3 luglio – Teatro Diana – Salerno < Giancarlo Giannini

8 luglio – Porto di Acciaroli – Comune di Pollica (SA) < Isa Danieli

9 luglio – Castello dell’Abate – Castellabate (SA) < Giuseppe Battiston

 

Il progetto Una favola in Campania nasce dalla volontà di creare una decina di appuntamenti che mirino a costruire una sorte di itinerario. Partendo da Napoli si arriverà fino al confine della Basilicata, toccando l’incanto di alcune città costiere della Campania.

Una piccola geografia emotiva che permetterà di scoprire o riscoprire luoghi ameni ricchi di storia, cultura e tradizione. Sono stati scelti come tessuto connettivo per queste serate il Decamerone campano raccolto da alcuni studiosi e curato da Roberto de Simone, dove sono trascritte 99 storie tra fiabe, leggende, favole e racconti orali che costituiscono un preziosissimo bagaglio narrativo utile a conoscere tutto il sostrato simbolico degli usi costumi e tradizioni della cultura campana. Narrazioni suggestive che poi nel tempo sono entrate nell’immaginario collettivo e si sono trasformate in mille piccoli modi di dire o in piccole sfumature di comportamento che sono proprie di territori e genti.

 

 

 

 

 

19 giugno – Teatro Verdi (SALERNO)

Teatrozeta – IL VELENO DEL TEATRO

di Rodolf Sirera

Traduzione Daniela Aronica

con Franco Castellano e Manuele Morgese | Regia Pino Micol

Produzione Teatrozeta – L’aquila

In collaborazione con Compagnia italiana di Maurizio Scaparro, Università di Barcellona
Istituto italiano di cultura di Barcellona,
Teatro della Pergola di Firenze- Fondazione Teatro Nazionale della Toscana

                                                              

DATE RESIDENZA < 13, 14, 15, 16 giugno – Università di Fisciano (SA)

SPETTACOLO < 19 giugno – Teatro Verdi (SA)

Durata 1h 20min | Lingua Italiano \  PAESE ITALIA

 

Il Veleno del teatro del drammaturgo spagnolo-valenziano Rodolf Sirera è un testo del 1978 che ha avuto diverse edizioni in Spagna e traduzioni in tutta Europa, che lo hanno reso un classico della produzione iberica contemporanea. L’idea di affrontare il testo, mai rappresentato in Italia, nasce nel 2015 dall’incontro tra il regista e attore Pino Micol e l’autore Sirera, promosso da Maurizio Scaparro in una serie di progetti internazionali organizzati per il Teatro Nazionale di Toscana-Pergola di Firenze. Al laboratorio internazionale, a partire dal copione, hanno partecipato, oltre al Teatro la Pergola, il Teatrozeta dell’Aquila diretto da Manuele Morgese, l’Universita’ di Barcellona (cattedra di Storia dello spettacolo), l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona in Spagna e la Compagnia Italiana di Scaparro. Dal 2015 sono stati realizzati due workshop: uno presso l’università di Barcellona ed uno a Firenze, presso il teatro della Pergola. Il laboratorio ha interessato una quarantina di allievi, sotto i 35 anni, alla presenza dell’autore Rodolf Sirera, di Pino Micol, di Manuele Morgese e di Daniela Aronica, curatrice della traduzione. Questo percorso ha permesso di sviluppare un lavoro aperto a molteplici ipotesi di rappresentazione che Pino Micol propone anche a questo al festival, seguendo la formula “workshop più spettacolo”, nella sede dell’Università di Salerno presso il Campus di Fisciano.

Il Veleno del teatro è un dramma sui limiti declinati secondo tre ambiti: la realtà scenica, il concetto di rappresentazione e la vita di un attore in scena. La vicenda è ambientata nel Settecento: un attore, simbolo della borghesia vincente, incontra un marchese, simbolo dell’aristocrazia sconfitta. La verità della scena si fonde con la finzione del ruolo, giocato dal marchese, e si confonde durante il dialogo tra i due in un gioco cinico che, attraverso una serie di trappole retoriche, li porterà lentamente a perdersi in un pericoloso labirinto di apparenze. Una commedia nera, degli equivoci e delle prevaricazioni, tenuta tutta sul filo di un dialogo sempre più tagliente, fino ad un inevitabile colpo di scena finale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19 e 20 giugno – Teatro Mercadante

MACBETH                                                                                                                                                       

di William Shakespeare | traduzione Gianni Garrera

regia Luca De Fusco

con Luca Lazzareschi, Gaia Aprea, Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais,

Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin

Voce Fuori Campo Angela Pagano

con le Danzatrici della Compagnia Körper Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Sara Lupoli

scene Marta Crisolini Malatesta | costumi Zaira de Vincentiis | luci Gigi Saccomandi

musiche Ran Bagno | coreografie Noa Wertheim

produzione Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia \ Teatro Stabile Di Napoli \  Teatro Stabile Di Catania

 

DATE < 19 Giugno (ore 21); 20 Giugno (ore 19)  | LUOGO  Teatro Mercadante

DURATA 2h30min (con intervallo) | LINGUA italiano

PAESE ITALIA _  PRIMA ASSOLUTA

 

In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare, Luca De Fusco firma la regia di Macbeth, uno dei supremi capolavori della drammaturgia del bardo e, forse, anche tra i testi più teatralmente perfetti per coerenza e consequenzialità della struttura drammaturgica. Scritto tra il 1605 e il 1608, racconta la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia, che, divorato dall’ambizione e dalla brama di potere, instillatagli dalla profezia di tre streghe, insieme alla moglie progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono. Una tragedia fosca, cruenta, in cui domina il male. «Questa edizione del Macbeth – dichiara il regista – si pone come ideale prosecuzione del lavoro già avviato con Antonio e Cleopatra e Orestea, due spettacoli che si sono fortemente connotati nel senso della sperimentazione e della contaminazione tra linguaggi. Anche in questo caso il teatro si mescola con le installazioni video in modo ancora più complesso e variegato rispetto ai lavori precedenti. Lo spettacolo si collega ad Orestea per il rapporto tra teatro, musica e danza, proseguendo la collaborazione con gli artisti israeliani Ran Bagno e Noa Wertheim. Si richiama invece più ad Antonio e Cleopatra per l’analogia testuale, per il ritorno della coppia Lazzareschi – Aprea, per i rapporti tra trasparenze scenografiche, video, luci fortemente cinematografiche. La logica visuale sarà però meno monumentale e più visionaria assecondando la natura fantastica del testo che vede i suoi momenti fondamentali (apparizione delle streghe, visione del pugnale, fantasma di Banquo, apparizione dei Re, delirio del sonnambulismo di lady Macbeth) tutti fortemente contrassegnati dal tema del sogno, del delirio, insomma dell’irreale. L’ambientazione non collocherà l’allestimento in una precisa epoca ma in una dimensione atemporale sospesa tra Medioevo, atmosfere da cinema anni ‘40, con uno sguardo al futuro, seguendo l’ispirazione dei costumi che la stessa Zaira de Vincentiis ha realizzato con grande successo nell’ultimo episodio di Orestea».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 e 21 Giugno – Teatro Politeama

 St/Ll

Regia Shiro Takatani

con Yuko Hirai, Mayu Tsuruta, Misako Yabuuchi, Olivier Balzarini

Testo Alfred Birnbaum

Musiche Ryuichi Sakamoto, Marihiko Hara, Takuya Minami

Luci Yukiko Yoshimoto | Creazione Multimediale Ken Furudate

Voce Mario Vattani | Canzone 60 Cradles – Rehotne Sinta

Voce Yoko Kawakami

Produzione Dumb Type Office | in coproduzione con Le Volcan – Scène Nationale du Havre (Francia), Biwako Hall – Center for the Performing Arts Shiga (Giappone); Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia  ©The Foundation For Research And Promotion Of Ainu Culture Production Tournée Richard Castelli – Epidemic

 

DATE 20 Giugno (ore 21); 21 Giugno (ore 19)  | LUOGO Teatro Politeama

DURATA 1h10min | LINGUA Italiano  \ PAESE GIAPPONE

 

«Come Spinoza lucidava una lente per vedere meglio il mondo, così oggi le nuove tecnologie ci permettono di catturare ogni più breve momento e di osservare ogni più piccolo dettaglio». Con queste parole Shiro Takatani – uno dei più visionari (video)artisti del panorama mondiale – descrive ST/LL, il suo ultimo lavoro nel quale indaga tutte le possibili declinazioni della parola inglese “still” – silenzioso, immobile, ancora – arrivando a concepire uno spettacolo che dispiega il tempo in un meraviglioso poema visivo, certamente contemplativo ma mai noioso.

Nato a Kyoto nel 1963, Takatani si diploma all’Università delle Arti nella sua città natale. Membro fondatore del Dumb Type, nel 1984, s’interessa particolarmente agli aspetti visivi e tecnici fino ad assumerne il ruolo di direttore artistico. Parallelamente alle attività svolte all’interno del gruppo, partecipa a numerosi progetti individuali in tutto il mondo.

È un mondo strano quello di Shiro Takatani: le cose reali sotto ai nostri occhi si nascondono per meglio invaderci attraverso uno schermo gigante che amplifica le loro dimensioni e i loro movimenti, in maniera lenta eppure ossessiva. La scena – di cui si perdono i contorni e le misure – è occupata da una lunga tavola nera su cui sono disposti dei grandi piatti e alcune mele. I danzatori, con i piedi nell’acqua, compiono piccoli e lenti gesti che vediamo in gigantografia proiettati sullo sfondo. La regia offre dei frammenti magistralmente orchestrati portando a mettere in discussione le coordinate spazio-temporali. Ma non si tratta dell’ormai banale gioco tra simultaneità della presenza fisica e della proiezione video: l’obiettivo qui è rompere la pigrizia dell’occhio attraverso dei trucchi visivi che producono uno sfalsamento della percezione. Non esiste una storia in ST/LL: vero protagonista è la sorpresa del nostro sguardo che, scena dopo scena, partecipa alla costruzione dello spettacolo nello spazio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 e 21 giugno –  Villa Pignatelli

LA DANSE DES AMANTS                                                                                                                           

spettacolo festa scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo

con Alice Conti, Valentina Curatoli, Andrea De Goyzueta, Marco Fandelli, Antonella Migliore,

Roberta Misticone, Marco Palumbo, Peppe Papa, Milena Pugliese, Fabio Rossi, Fabiana Russo, Emanuele Valenti

training e studi sul movimento Marina Rippa

costumi Gina Oliva | disegno luci  Paco Summonte

Produzione Taverna Est Teatro

Progetto realizzato grazie alla collaborazione con L’asilo / Il Giardino Liberato di Materdei

e sostenuto da Cantiere Campsirago 2014-2016 Residenza Campsirago

 

DATE 20, 21 Giugno (ore 22)  | LUOGO  Villa Pignatelli

DURATA 1h  | LINGUA italiano  \ PAESE ITALIA

 

Sara Sole Notarbartolo, drammaturga e regista, ambienta il suo testo in un piccolo paese italiano in un periodo storico che si aggira intorno al mille e novecento e qualcosa.

Il paese in cui questa storia avviene è talmente piccolo che, pur essendoci nel resto della penisola la guerra, lì non accade niente: non un bombardamento, perché «il fazzoletto di cielo che sovrasta il paese è troppo piccolo e gli aerei non lo trovano neanche per sbaglio. Gli uomini non partono per la guerra, perché non ci sono strade che portano al paesino e quindi neanche strade per andare via».

È la sera del ballo d’estate e, come ogni anno, tutti sono pronti per i corteggiamenti d’amore. Ma è anche la sera in cui le passioni fanno emergere tutto quello che non si dovrebbe dire e non si dovrebbe sapere, la sera in cui l’amore in tutte le sue forme, diviene catalizzatore del bene così come del male. «La danse des amants – annota Sara Sole Notarbartolo – è un modo per parlare d’amore scoprendolo in tante storie diverse, tutte possibili, paradossali e familiari ed è allo stesso tempo un modo per parlare della nostra capacità di sopportazione, sia sentimentale che sociale, del nostro modo di abituarci a tutto, ad ogni sorpresa, ad ogni sofferenza, ad ogni scandalo e sconvolgimento. Noi tutti continuiamo a danzare, da anni, forse da sempre, qualsiasi cosa accada. E non è detto che questo sia un male, e non è detto che questo sia bene».

Lo spettacolo si conclude con una festa in cui il pubblico sarà coinvolto dagli stessi personaggi della storia a danzare, bere e mangiare assieme.

* IN CAMPANIA < 27 e 28 giugno; ore 21.30 – Villa D’Ayala Valva (SA)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 e 23 giugno – Teatro San Carlo

LE OLIMPIADI DEL 1936                                                                                                                             

di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica

con Federico Buffa

pianoforte: Alessandro Nidi | fisarmonica: Nadio Marenco | voce: Cecilia Gragnani

Direzione Musicale Alessandro Nidi

Costumi Pamela Aicardi

Luci Mario Loprevite

Regia Emilio Russo, Caterina Spadaro

Produzione Tieffeteatro Milano

 

DATE 20, 23 Giugno (ore 23)  | LUOGO Teatro Di San Carlo

DURATA 2h  (2 tempi)  | LINGUA italiano  \ PAESE ITALIA

 

Federico Buffa, noto cronista sportivo conosciuto al grande pubblico per il programma Federico Buffa racconta storie mondiali, trasmesso su Sky, approda al Teatro di San Carlo per raccontarci una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936.

Le storie di sport, sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano. È capitato a Berlino nel ‘36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro Olimpiadi – o quelle che credevano che fossero le “loro” Olimpiadi – nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. Invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli più luminosi dell’uguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto: Cornelius Johnson e Dave Albritton. Al secondo giorno qualcuno consigliò il Führer sul fatto che non era più il caso di salutare personalmente gli atleti vincitori di medaglie. Jesse Owens di medaglie ne vinse addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico, il tutto documentato, in diretta, dalle immagini di Leni Riefensthal. La sua libertà creativa ha consentito di regalare all’umanità la straordinaria smorfia di disappunto di Hitler al terzo oro di Owens. Mentre in quella stessa estate del ‘36 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola, e la pace scricchiolava sull’asse Roma Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile.

«Le Olimpiadi del 1936 – affermano i registi – è una narrazione civile emozionale che non trascura gli accenti tragicomici. In scena oltre Federico Buffa, che interpreta la parte di Wolgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani, personaggi evocati dal protagonista nel desiderio di poter rivivere quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936, i giorni delle Olimpiadi di Berlino».

* IN CAMPANIA < 21 giugno – Teatro Verdi (SA); 22 giugno – Teatro Gesualdo (AV); 24 e 25 giugno – Teatro Comunale (CE)

 

 

 

 

 

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