Napoli, al Teatro Area Nord, riscuote successo “Rumors” dei Virtuosi di San Martino

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Presso il Teatro Area Nord di Napoli, domenica 3 aprile è andato in scena “Rumors”, il nuovo spettacolo dei Virtuosi di San Martino, con costumi di Francesca Apostolico. luci: Victoria de Acampora

Promozione: Massimiliano Palmese

Produzione: Diaghilev.

Il gruppo, consolidato da un legame più che ventennale, è costituito da Roberto del Gaudio, che non solo è la voce, ma si occupa anche dei testi che scrive o rivisita, Federico Odling al violoncello e che si occupa degli arrangiamenti musicali, Vittorio Ricciardi al flauto, Francesco Solombrino alla viola e al violino e Carmine Terracciano alla chitarra.

Nella loro lunga carriera i “Virtuosi” hanno conseguito numerosi riscontri positivi e  riconoscimenti della loro arte, tra cui il prestigioso premio Ciampi 2014.

È un quintetto che sicuramente si contraddistingue dalle altre formazioni artistiche per l’originalità, la forte personalità, la potenza dell’ironia, il tutto amalgamato dal   notevole spessore culturale che traspare in ogni momento dei loro spettacoli.

Ricordo ancora quando assistetti la prima volta ad un loro spettacolo all’incirca una ventina di anni fa. Non li conoscevo, ma m’incuriosì il loro nome e così mi recai al teatro in cui si esibivano, il Diana di Napoli. L’imprinting fu decisamente positivo. Ebbene mi divertii talmente, e al contempo rimasi colpita dai messaggi sociali e culturali delle loro azioni sceniche, che uscii dal teatro molto soddisfatta e portando con me il ricordo di una serata teatrale diversa dalle altre. Fui colpita inoltre dall’originalità e dalla fluida squisitezza con cui calcavano la scena.

Da allora ho assistito ad altri loro spettacoli, ognuno particolare, diverso, mai noioso o ripetitivo, sempre contraddistinto da una forza mordente, una brillante sagacia, una satira signorile, il tutto all’insegna della genialità. Ogni spettacolo è una creatura unica e preziosa, una perla di saggezza, che non delude mai e che lascia qualcosa dentro a chi assiste, arricchendo sicuramente intelletto e cultura. La forza della parola è amalgamata da musiche ben eseguite. La bella energia del gruppo nasce da un feeling forte e collaudato e in perfetta sintonia.

Anche il loro ultimo spettacolo, “Rumors”, a cui ho assistito con grande partecipazione, ha presentato le caratteristiche sopracitate, con l’aggiunta di quel tassello in più prodotto dalle ricche esperienze del gruppo. Si è trattato di un progetto nato al Festival delle Generazioni di Firenze diretto da Francesco Durante.

Il titolo “Rumors” di addice a diverse interpretazioni: rumori di ogni tipo (clacson di auto, aeroporti ecc.) che generano inquinamento acustico, i gossip ed il parlarsi “addosso”, cioè la tendenza della società moderna in cui si ascolta poco perché tutti sono impegnati in “monologhi collettivi”.

Lo spettacolo è stato un bel percorso musicale variegato, in cui cover di canzoni note si sono susseguite in modo scorrevole e armonioso, riuscendo a tenere desta l’attenzione dall’inizio fino alla fine. La selezione dei brani è stata interessante e il perenne “rumore” colonna sonora dei nostri tempi è stato il  fil rouge, che ha  legato una serie di momenti in cui nulla succede a caso. Si è passati così da un argomento all’altro con un efficace effetto domino apparentemente delirante e ricco di messaggi sociali e di attualità. L’ensemble, guidato dal brillante e ironico Roberto Del Gaudio, ha rivisitato una serie di canzoni di genere svariato: dal rock progressive dei King Crimson al cantautorato di Bob Dylan, di Piero Ciampi e di Rino Gaetano, dagli chansonnier francesi come Trenet al punk dei Clash, dalla musica leggera italiana al rock dei Police e altro. Si  è trattato di un viaggio esplorativo dissacrante e satirico in cui la musica, rielaborazioni comiche e burlesche di fiabe, versi di note poesie, testi interpretati con idiomi come il siciliano, il molisano, il francese, l’inglese, l’italo- americano, il napoletano, i suoni, i silenzi, i ritmi si sono  fusi  in un intelligente, intrigante e pungente mix, che non solo è stato assai divertente, ma ha invitato anche all’ascolto attento e alla riflessione sulle contraddizioni, le incoerenze, le ipocrisie, le falsità, i lavaggi del cervello, le insidie della nostra società. È stato fatto un interessante lavoro di assemblaggio di testi e musiche, così che melodie di brani musicali diversi si sono fuse  in chiacchiericci ora armonici ed ora frastornanti: “A whiter shade of pale”  dei Procol Harum è stato unito ad una musica di Bach, una ben costruita parodia di “The wall” dei Pink Folyd è stata accostata  alla colonna sonora di 007, le musiche allegre del can-can hanno fatto da sfondo ad una sentita Marsigliese circondata da riecheggianti esplosioni, il tutto accompagnato da un eloquente e bel “recitar-cantando”.

Naturalmente non poteva mancare il bis e così i Virtuosi hanno allietato il pubblico con un omaggio a Pino Daniele attraverso un’assai particolare versione di “Je so’ pazzo” in cui i versi del musicista sono confluiti in alcuni estrapolati da “Filumena Marturano” del grande Eduardo, come a suggellare l’unione dei due grandi artisti napoletani che hanno lasciato un segno indelebile nel teatro e nella musica.

Lo spettacolo è stato un’anteprima e sicuramente seguiranno repliche che continueranno ad allietare il pubblico.

 

Daniela Vellani

 

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