Napoli, al Piccolo Bellini, desiderio e disperazione nello spettacolo “Battuage”

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foto di Ersilia Marano

Dal 12 al 21 aprile il teatro Piccolo Bellini di Napoli ospita lo spettacolo “Battuage”, drammaturgia e regia di Joele Anastasi, con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano e Ivan Castiglione.

Battuage sembra immergersi in un mondo oscuro e complesso, dove i personaggi sono intrappolati in un ciclo di desiderio e disperazione. La scenografia descritta, con il bagno pubblico come luogo di scambio tra l’interno e l’esterno, crea un’atmosfera claustrofobica ed intensa, riflettendo la dualità delle esperienze umane all’interno di quel contesto.

Il protagonista Salvatore, di origini sicule, emerge come figura tormentata, divisa tra il desiderio di fuggire dalla provincia conservatrice ed il peso delle aspettative della famiglia e della società. La sua madre, rappresentata come una presenza opprimente ed onnipresente, incarna la forza del passato e delle tradizioni che continuano ad influenzare la vita di Salvatore, nonostante i suoi tentativi di emancipazione.

La prostituzione diventa per Salvatore non solo il mezzo per guadagnare denaro, ma anche un modo per soddisfare il suo bisogno di essere desiderato ed ammirato, una componente fondamentale della sua identità che non può ignorare. Questo disperato tentativo di affermazione e riconoscimento si riflette anche negli altri personaggi, ognuno dei quali cerca in modo diverso di trovare un senso di appartenenza e soddisfazione nelle loro vite.

Il tema della ricerca dell’identità e della consapevolezza di sé emerge come filo conduttore, evidenziando la lotta universale per trovare un senso di scopo e significato nella propria esistenza.

La brutalità e la crudeltà del mondo descritto mettono in luce la fragilità dell’animo umano e la difficoltà di trovare la propria strada in un contesto così implacabile.

In definitiva, Battuage sembra offrire uno sguardo crudo e senza compromessi sulla natura umana, esplorando le profondità oscure dell’animo umano e la ricerca costante di identità ed appartenenza in un mondo che sembra privo di compassione e comprensione.

Ersilia Marano

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