Caserta, al Civico 14, convince la compagnia Teatro Insania con “Gli innamorati”

Ha debuttato al Teatro Civico14, questo venerdì, 11 Gennaio, la compagnia TeatroInsania. Il teatro casertano, infatti, ha dedicato all’interno della propria rassegna, la sezione MAIEUTIKÉ ideata appositamente per i nuovi progetti. In scena è stato portato un adattamento de “Gli innamorati” dell’omonimo testo di Carlo Goldoni, a cui hanno lavorato Antimo Casertano e Daniela Ioia, entrambi anche attori in questo spettacolo e fautori della nuova compagnia che vedrà realizzare progetti indipendenti.

Il riadattamento cala la storia di Goldoni nei nostri giorni, in tempi moderni, come lui stesso aveva pensato quando ne scrisse il testo. Così vediamo i due innamorati obesi e oppressi dalle ansie dei nostri giorni: una Eugenia (Teresa Raiano) capricciosa e ossessionata dal telefonino, da whats app e gelosissima di Fulgenzio (Giuseppe Fiscariello) che tormenta con continui sospetti, interrogatori, scenate, mentre lui risulta completamente inefficace, insicuro, goffamente tiranneggiato dai ricatti di Euguenia. Ma i veri protagonisti della scena sono i due servi, Tonino e Lisetta, intorno a cui ruoteranno tutti gli altri (lo zio Fabrizio, il pretendente Roberto, la cognata Florinda) tutti interpretati dai versatili attori A. Casertano e D. Ioia che daranno vita a sketch esilaranti, alternandosi in rapidissimi cambi d’abito e personaggi, da brillanti cabarettisti.

Sono Tonino e Lisetta che aprono la scena, lui extracomunitario e lei saggia cameriera napoletana, loro che incarnano, nell’ilarità delle situazioni, l’amore disinteressato che, pur non avendo nulla, altro non pretendono che stare assieme; lontani dagli egoismi di Eugenia e Fulgenzio, dagli opportunismi dello zio Fabrizio, dell’altrettanto lestofante amico Roberto. Le gag che si vanno a creare riescono ad avere ritmi altissimi, grazie alla versatilità e alla bravura di tutti gli attori in scena, coinvolgendo il pubblico in grasse risate. Qualche taglio eviterebbe ripetizioni e confusione che oltre che allontanare il testo dal senso ultimo goldoniano, alla lunga possono far calare l’interesse.

Generose le interpretazioni, la mimica, la costruzione dei personaggi. Belle le luci e i giochi d’ombra nella semplicità della scena.

Lucia Dello Iacovo