Napoli, al Sancarluccio, parte stasera la terza edizione del Maggio d’Arte

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Anche quest’anno al Nuovo Teatro Sancarluccio si prevede un maggio all’insegna di atmosfere incantate in cui il teatro e la musica accompagneranno gli spettatori in un percorso culturale ricco di emozioni. Numerosi infatti gli spettacoli e gli eventi in programma per questa terza edizione del Maggio d’Arte:

Si partirà il 5 maggio, alle ore 20:30, con lo spettacolo Estratti di anime femminili – donne che danno voce alle donne con Rita Licenziato e Manuela Pugliese con la partecipazione di Gianluca Masone e le musiche di Lino Blandizzi per la regia di Gianluca Masone; a cui seguirà il 12 maggio alle ore 21:00 il concerto di Riccardo Ceres; il 13 maggio ore 20:30 Francesca Rondinella e Giosi Cincotti in concerto; il 14 maggio ore 19:00 i Motus Mandolin Quartet  in concerto. In occasione del 50esimo anniversario della morte di Totò, il 18 maggio alle ore 21:00, l’Associazione Liberaimago metterà in scena L’altro Totò – dietro le quinte di una vita passata, scritto e diretto da Fabio Pisano con Roberto Ingenito e Francesca Borriero; il 19 maggio alle ore 21:00 Eduardo Cocciardo e Francesca Stizzo porteranno in scena Un giorno all’improvviso, scritto e diretto da Eduardo Cocciardo; il 20 maggio alle ore 20:30 e il 21 maggio alle ore 19:00, Stefania Remino e Antimo Navarra saranno i protagonisti di A-medeo – Tratto dalle storie dei figli di EDUARDO, adattamento e testi di Marina Cioppa con la regia di Michele Brasilio; il 26 maggio alle ore 21:00 si terrà invece il concerto della band Tiempo Antico cui seguirà il 27 maggio alle ore 20:30 il concerto di Giulia Capolino. Chiuderà la rassegna, il giorno 28 maggio alle ore 19:00,  la Compagnia il Sole e la Luna con un concerto di musica classica della tradizione partenopea.

Tra le novità di questa edizione del Maggio d’Arte, la collaborazione con l’Associazione Culturale Divago che organizzerà visite guidate a tema  legate ad alcuni spettacoli presenti nella rassegna tra cui “Estratti di anime Femminili”, “l’Altro Totò” e “A-medeo” e la partnership con il Sakurajima Fusion Lab, nuovo locale di cucina nippo-partenopea guidato dalle Chef Stefano Esposito, che realizzerà degli aperitivi per il pubblico del Teatro.

 

“Aperi-teatro”

Le forme dell’arte sono molteplici ma il filo conduttore di esse è senza dubbio la creatività. Per questo motivo il Nuovo Teatro Sancarluccio ha deciso di fondere l’arte teatrale e musicale a quella della particolare cucina nippo-partenopea del ristorante Sakurajima, di recente inaugurato in via Tasso n. 219, guidato dallo Chef Stefano Esposito. Nel corso di questo Maggio d’arte infatti nel foyer del teatro, prima dell’inizio degli spettacoli, verrà offerto agli spettatori un aperitivo a base di sushi e vino bianco (Cantine Agnanum di Raffaele Moccia). Il Sancarluccio ha deciso di creare questo gemellaggio con il Sakurajima per la peculiarità e la ricercatezza della sua offerta culinaria. Infatti, rispetto agli altri ristoranti tipicamente giapponesi, questo nuovo locale risulta particolarmente creativo perché fonde la cucina nipponica a quella napoletana usando ingredienti orientali ma anche provenienti dalla nostra terra e alternando le tecniche di preparazione occidentale a quella orientale e viceversa. Anche il nome scelto non è casuale: Sakurajima è infatti il nome del vulcano di Kagoshima, città giapponese “gemellata” con Napoli. Lo Chef Esposito dunque, dopo importanti esperienze lavorative acquisite nei ristoranti giapponesi più importanti della città come Jap One e Tender, ha deciso di iniziare questa nuova avventura dove poter dare esecuzione concreta alla propria sperimentazione e soprattutto liberare in maniera definitiva la sua vena creativa contraddistinta da un “cuore napoletano” e due “mani giapponesi”. Al Sancarluccio sarà così possibile non solo assistere agli interessanti eventi previsti in questa rassegna di maggio, ma anche assaggiare gli “sfizi” giappo-partenopei realizzati dallo Chef appositamente per gli ospiti del teatro con lo scopo di soddisfarne tutti i sensi.

 

“Itinerari e incontri d’Arte”

Divago è una giovane associazione che persegue come finalità la promozione del turismo e le attività culturali legate alla salvaguardia e la valorizzazione dei valori culturali, museali, artistici, antropologici, archeologici, architettonici, storici, musicali, teatrali, artigianali, gastronomici, tradizionali, ecologico/ambientali e mira a contribuire a promuovere lo sviluppo turistico, commerciale e produttivo mediante iniziative atte ad attrarre clienti, turisti, visitatori dei centri storici, delle periferie e delle zone costiere, nell’ambito della Regione Campania. Il gruppo di lavoro dell’associazione è formato da storici dell’arte, archeologi, guide turistiche, insegnanti, marketer e registi, con una esperienza consolidata in ambiti associativi, artistici, musicali, pubblicitari, di organizzazione di eventi, storico-artistici, architettonici e linguistici. In occasione del Maggio dei Monumenti 2017, l’Associazione organizzerà alcune visite guidate a tema legate ad alcuni spettacoli presenti nella rassegna del Maggio d’Arte, tra cui: “Estratti di anime femminili”, “L’altro Totò” e “A-medeo”.

5 maggio 2017

ESTRATTI DI ANIME FEMMINILI

Donne che danno voce alle donne

di Carolina Fenizia e Francesca Saveria Cimmino

con Rita Licenziato e Manuela Pugliese

e la partecipazione di Gianluca Masone

musiche di Lino Blandizzi

regia Gianluca Masone

Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro curato dalle giornaliste Carolina Fenizia e Francesca Saveria Cimmino, edito dalla Homo Scrivens, in cui sono raccolte storie vere di donne che hanno lottato e continuano a lottare per la propria libertà emotiva, fisica e di espressione. Il testo nasce dopo una serie di incontri (speed date al femminile) organizzati dalle giornaliste Fenizia e Cimmino, patrocinati dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Napoli in occasione della rassegna “Marzo donna 2016”, nei quali donne di diversa età, cultura ed etnia si sono confrontate sui temi più disparati rendendosi conto che nei dolori, tanto quanto nelle gioie, non si è mai sole.
La profondità di queste storie ha colpito la sensibilità dell’attore e regista Gianluca Masone che ha deciso di adattarlo teatralmente perché ha detto: “parlare di certe tematiche non è mai abbastanza e sicuramente uno spettacolo teatrale può aiutare a sensibilizzare ancora di più le persone su situazioni che ormai viviamo e sentiamo raccontare quotidianamente lasciandoci sgomenti”. In scena, oltre allo stesso Masone, le attrici Rita Licenziato e Manuela Pugliese.
La pièce vede la partecipazione del cantautore Lino Blandizzi che, con la sua canzone d’autore è da sempre attento e presente in manifestazioni aventi protagoniste le donne e le loro sofferenze, con lo scopo di contribuire alla sensibilizzazione dei giovani e meno giovani.

 

12 Maggio 2017

RICCARDO CERES

Concerto

Riccardo Ceres cantautore, compositore e scrittore ha all’attivo tre dischi distribuiti in ambito nazionale ed internazionale. Eclettico, dissacrante, definito dalla stampa « Cantautore Pulp », si rifà alla scuola cantautoriale di Ciampi, Conte, Waits, con uno stile letterario personale e che ammicca alla Beat Generation americana. Nel 1999 pubblica il suo primo EP con “I figli della signora 44 “. Nel 2001 Esce il suo primo disco dal titolo ¬« Puro Stile Italiano ». Nel 2003 si trasferisce a Roma ed incontra il cinema; affronta un nuovo percorso artistico come compositore di colonne sonore e firma le musiche dei film cortometraggi e mediometraggi, tra i quali: « Quanta donna Vuoi », «La Merendina Tropicale», che vince il premio internazionale “ l’Efebo d’oro” ‘05,

«Mistero e passione di Gino Pacino», che vince il premio internazionale “Non solo Barocco” ‘07 ed il premio della giuria al Kustendorf Film Festival ‘08.

Nel 2008 Ceres vince il « Rock Contest » di Radio Popolare Firenze. Nel Marzo ‘09 esce il suo nuovo cd « Riccardo Ceres in James Kunisada Carpante » (Il Popolo del blues/Audioglobe). Il nuovo lavoro riceve ottime critiche dal pubblico e dalla stampa nazionale specializzata e si insinua nelle fasi finali del Premio Sanremo Tenco. Nel ‘10 firma la colonna sonora del film « Mozzarella Stories » ( Bavaria/Rai/Emir Kustirica) e del documentario «Come prima, più di prima mi amerò» (RCcinema/RaiInternational). Nel Novembre del ‘12 esce il suono nuovo disco « E il mondo non

c’è più » con cui inizia un nuovo tour (2012/13) dal titolo « Se non si parte non si riparte », che, con settantatré date, lo porta in giro per tutto lo stivale. Nel 2014/15 firma la colonna sonora del film « Perez », per cui riceve la candidatura al Globo d’oro come migliore colonna sonora. Nel 2016 firma le musiche del film «Permesso di soggiorno » in uscita il 23 Marzo ’17. In preparazione il nuovo disco. Anche se in fine Ceres parlando della sua carriera afferma -…e comunque i curriculum non servono a niente. Se dico che so fare il pane, invitatemi a fare il pane, poi ne parliamo.

 

 

13 maggio

FRANCESCA RONDINELLA

GIOSI CINCOTTI

Concerto

 Francesca Rondinella, figlia d’arte, debutta a dieci anni con il padre Luciano come da tradizione di una famiglia presente da anni nel mondo dello spettacolo napoletano già dal 1800, prosegue con successo la carriera nella musica napoletana, dal classico al contemporaneo, le sue esibizioni sono state apprezzate in ambiti nazionali ed internazionali ottenendo ottimi consensi e riscontri di pubblico e critica del settore. Recentemente a Pechino con il concerto “Naples:The Singing Earth”.

Giosi Cincotti, compositore, arrangiatore, pianista, tastierista, fisarmonicista, laureato con il massimo dei voti in Musica Jazz, al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli collabora con musicisti ed artisti del panorama nazionale ed estero, ha dato vita a numerosi progetti tra cui la rielaborazione ed arrangiamenti in chiave etno-jazz dei classici napoletani. Ha arrangiato e coprodotto dei brani per la colonna sonora dell’ultimo film di John Turturro “Gigolò per caso”.

Un duo particolarmente elegante e creativo quello tra la figlia d’arte, “cantattrice” con una carriera nella musica napoletana dal classico al contemporaneo e il polistrumentista, compositore e arrangiatore. Entrambi apprezzati in ambiti nazionali e internazionali, si incontrano nel 2012 con il concerto Amour Amer, approdando ad originali progetti artistici come l’apprezzato concerto T’angheria, poesia cantata e canzone di poesia, struggente, ironica, passionale, quasi surreale. O ancora il Recital Medithéà, la via della parola che porta al canto e il concerto ”Tu ca nun chiagne” basato sulla tradizione classica napoletana scelto dal Comune di Furore per la serata conclusiva del “Marmeeting 2015”campionato internazionale di tuffi a grandi altezze trasmesso dalla RAI.

 

14 maggio 2017

MOTUS MANDOLIN QUARTET

Concerto

I Motus Mandolin Quartet sono un quartetto di mandolini, mandola e liuto cantabile. I suoi membri, Nunzio Reina, Michele De Martino, Raffaele La Ragione e Salvatore Della Vecchia, provenienti dai più importanti conservatori italiani, vantano molteplici premi nazionali e internazionali e collaborazioni con artisti di prim’ordine come Ray Charles, Ennio Morriccone, Lina Sastri, Roberto De Simone, Luis Bacalov. I Motus Mandolin Quartet sono: Nunzio Areni (mandolino); Michele De Martino (mandolino); Raffaele La Ragione (mandola); Salvatore De Luca (liuto cantabile).

 

18 maggio 2017

L’ALTRO TOTO’

Dietro le quinte di una vita passata

con Roberto Ingenito e Francesca Borriero

scritto e diretto da Fabio Pisano

Per il cinquantesimo anniversario dalla morte di Totò, la Liberaimago metterà in scena “L’altro Totò – Dietro le quinte di una vita passata”, uno spettacolo che rende omaggio al grande Antonio De Curtis, riconosciuto universalmente come “principe della risata”; si andrà a scavare all’interno dell’uomo Totò, di quell’Antonio De Curtis insicuro, generoso, scaramantico, ipocondriaco; delle sfaccettature reali, quelle che non restano impresse su di una pellicola, dell’essere uomo prima dell’essere artista. Troppo spesso, infatti, la grandezza del Totò artista – per sua stessa ammissione – ha offuscato Antonio De Curtis; noi, con il supporto di alcuni estratti video dai principali film di Totò, andremo a raccontare, attraverso un monologo a due voci, l’anima di Totò, aspetti di vita vissuta e forse sconosciuta ai più; aneddoti, ricordi, rimpianti

19 maggio 2017

EDUARDO COCCIARDO

FRANCESCA STIZZO

Un giorno all’improvviso

scritto da Eduardo Cocciardo

Sara e Luca. Due nomi qualunque per quella che sembra essere una qualunque storia d’amore. Ed in effetti lo è. Perché fin dalla prima battuta il pubblico, di ogni età e di ogni estrazione, avrà l’impressione di riconoscersi in ogni loro gesto, in ogni loro inquietudine. All’apertura della scena, ci si ritroverà così improvvisamente catapultati nel bel mezzo di un incontro/scontro che sembra durare da secoli. L’attacco in media res non servirà soltanto ad accentuare il senso di profondo realismo dell’azione, ma anche a sottolineare il suo appartenere ad un tempo e ad un luogo indefiniti. Un po’ come Estragone e Vladimiro di Aspettando Godot, i due personaggi sono irrimediabilmente in bilico, in attesa che possa accadere qualcosa o giungere qualcuno a mettere finalmente fine al loro eterno discutere, al loro eterno non capirsi, al loro eterno navigare a vista. Rimbalzando bruscamente dall’odio alla tenerezza, dalla nostalgia alla più cieca crudeltà, tra irresistibili reazioni comiche e momenti di pura malinconia, i due racconteranno per frammenti una presunta storia d’amore che non sarà mai perfettamente chiaro se sia davvero finita, quanto sia durata e se sia mai davvero esistita. La scena sembra imprigionarli in una camera oscura, che avrà anche un po’ della sala d’aspetto. Perché presto sorgerà il dubbio che ciò che chiamiamo amore altro non sia che un impantanarsi nell’attesa di qualcos’altro che non arriverà mai. Cos’è a mancare? Cos’è quel vuoto, quella specie di abisso che si spalanca come una voragine ogniqualvolta si ammette l’importanza dell’altro? Cos’è quell’eterna sensazione di terremoto? Forse proprio la consapevolezza che non si può durare in eterno. Nessun completamento possibile. Nessuna metà dell’arancia. Piuttosto un momento di pausa. Una profonda spaccatura nello scorrere monotono dell’esistenza che aborrisce le regole del tempo e della società. Una magia. Un miracolo. Un trucco, un intervallo diabolico che oscura temporaneamente il ritmo frenetico del mondo. Ma anche una condanna. Perché prima o poi si ricadrà nella quotidianità. E lì, o si sapranno accettare certi compromessi, o si riscoprirà tragicamente la solitudine. Ma più travolgente è stato l’intervallo, più devastante sarà la caduta. Malgrado il senso di prigionia e di attesa che li avvolge, Sara e Luca si affrontano in campo aperto, ergendosi ciascuno a paladino del proprio universo genetico. Rimettendo in gioco le insofferenze, le inquietudini, le aspettative deluse, ma anche l’euforia, l’esplosività di ogni incontro, gli attimi di tenerezza, la brutalità, lo sconforto, le pause, le riprese, l’universo maschile e quello femminile finiranno per apparire quasi inconciliabili. Nei due amanti vedremo così gli uomini e le donne di ogni tempo, ma soprattutto quelli del nostro tempo, sempre più smarriti, insicuri, aggrappati a verità temporanee, senza radici, ritrattabili come i post su facebook. Eppure qualcosa dovrà salvarsi, da qualche parte. E quando ormai saremo certi che i due sono condannati a scontrarsi all’infinito, il finale, inaspettato ed incredibile, offrirà un’angolazione completamente nuova.

 

20 e 21 maggio 2017

A-medeo

Tratto dalle storie dei figli di EDUARDO

con Stefania Remino e Antimo Navarra

adattamento e testi Marina Cioppa

regia Michele Brasilio

 

L’opera viaggia attraverso lo studio di alcuni personaggi di Eduardo De Filippo; in particolar modo concentrandosi sulla figura dei figli. Partendo dal concetto che un attore quando sale su di un palcoscenico “uccide” la persona che è per far vivere un personaggio che non esiste se non esclusivamente sulla scena. La volontà dell’opera è dunque quella di rivendicare la paternità artistica del Maestro. I lavori di De Filippo si innestano su un gioco fatto di luci e immagini che riescono a dare voce ai silenzi. L’autore si serve così di commedie quali “Mia famiglia”, “ Filumena Marturano”, “Bene mio core mio”, “Gennareniello” , ” Sabato, domenica e Lunedì”, ” L’abito nuovo”, ” Napoli milionaria”, “Natale in casa Cupiello” in cui la presenza dei figli è determinante per lo svolgimento dell’opera stessa e il riconoscimento degli altri personaggi. Tutto gira intorno alla figura del padre che, seppur assente, è però fondamentale al punto che gli attori che interpretano i personaggi di Eduardo ne richiedono la presenza esplicandola come bisogno nonché come necessità di riconoscimento paterno. Eduardo disse: “il teatro è gelo, così si fa e così l’ho fatto: è cresciuto mio figlio e non me ne sono accorto, per fortuna è cresciuto bene”. E’ di questa attenzione che i due figli nella pièce hanno bisogno, è questo diritto che rivendicano. Il resto è amore. Il testo, che inevitabilmente si avvale di citazioni Eduardiane, mantiene uno sguardo avanguardistico in cui reale e surreale si alternano e quasi si confondono per dare vita a qualcosa che ha un richiamo con un passato che infondo è più prossimo che remoto. I valori forti come quelli della famiglia e del legame di sangue tra figli e genitori è qualcosa che nemmeno il tempo e l’evolversi della società può mutare. La modernità degli anni 2000 ha portato a numerosi cambiamenti quasi immaginabili ma nonostante questo per tutte le madri “i figli sò figl e sono tutti uguali”. L’autore seppur giovane entrando in punta di piedi ha voluto così analizzare quella che è la raffinata e forse ineguagliabile drammaturgia di Eduardo immaginando di essere lui stesso un suo figlio e cambiando così la prospettiva di scrittura che è quella di un figlio che osserva, analizza e forse arriva a comprendere la figura del padre, spesso fatta di errori e mancanze, piuttosto che l’inverso. E’ un testo particolare, introspettivo, che volutamente ha un finale aperto; lo spettatore deve sentirsi libero di immedesimarsi o meno nella figura di un genitore quanto di un figlio, e di odiare quanto comprendere certe scelte che inevitabilmente rientrano in una soggettività e una sfera intima in cui l’autore non vuole , non può entrare fino in fondo. La scelta degli attori non è casuale si è volutamente pensato a due giovani artisti la cui caratteristica primaria è la passionalità e la naturalezza scenica che, secondo l’autore e il regista, è fondamentale per un testo come questo.

 

26 maggio 2017

TIEMPO ANTICO

Concerto

 

Fresca di creazione la band TIEMPO ANTICO capitanata da Giovanni Sorvillo, già noto sassofonista dal 1986, autore e compositore del progetto che nasce nel 2015.
La band fa la sua prima apparizione al festival di Musicultura 2015, allora festival di Recanati, ricevendo il premio “UN CERTAIN REGARD” con il brano “Terra Avvelenata” e arrivando tra i 16 finalisti. Terra Avvelenata, un testo che lo stesso autore non avrebbe mai voluto scrivere, viene premiato anche al Festival del Premio Nazionale delle Musiche di Provincia (Latina) al Maggio Sermonetano per Socialità e Musica.
Lo stesso brano porta la band al Festival di Napoli NEW GENERATION 2015, come ospiti, riscuotendo un notevole riconoscimento dal pubblico.
Il loro primo lavoro discografico,Cadebè,uscito il 7 dicembre,è stato anticipato dal videoclip Nu Signore,il disco contiene dieci brani inediti più uno edito.L’album vede la produzione artistica di Gennaro Romano ed è distribuito da Graf Music

 

27 maggio 2017

GIULIA CAPOLINO

Concerto

Il concerto illustrerà i vari momenti della carriera artistica e della produzione cantautorale  rappresentata dai lavori discografici ” Torre ‘ncantata “ 2009 Cni Music -,” Musica dell’anima “ 2011 Cni Music –“ L’Artista” 2016 Fullheads.

Attraverso i brani in scaletta in cui sara’ accompagnata dal Quartetto d’archi San Giovanni e dal M. Keith Goodman al pianoforte e dal chitarrista Alberto Falco, la cantautrice si propone nel ruolo di chansonnière – ruolo dei suoi esordi- nello storico locale di Dino Luglio il City Hall in brani come “ La vie en rose”, “ je ne regrette rien”;di cantante ethno world in “ visioni” ,” nur “ suoi brani originali tratti dal cd Musica dell’anima”; di interprete della nota tradizione partenopea nei brani “ Passione ed “ era de maggio, “‘a cchiu’ bella cosa” dedicata a Toto’ e di un nuovo brano napoletano scritto per lei da Giuseppe Di Lauro con la musica del celebre Gianni Aterrano. Non mancherà qualche anticipazione del suo prossimo lavoro discografico “Donne mediterranee”.

 

28 maggio 2017

IL SOLE E LUNA

Concerto

La Napoli di ieri e di oggi, tra musiche, miti e leggende con musiche di Donizetti, Costa, Di Giacomo, Nicolardi, De Curtis, E.A. Mario e Viviani. Ad esibirsi ci saranno, Sara Gison (voce, chitarra e recitato), Paolo Arcella (chitarra), Roberto Padula (Mandolino), Eddy Fiorito (Basso), Marco Sconamiglio (percussioni) e la vocalist Eliana Malafarina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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