Successo al New Around Midnight per l’omaggio a Herbie Hancock & Tadd Dameron

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Ancora una jam session della terza edizione di CULTURE BEAT JAZZ MEETING e ancora un successo. Hanno illuminato di musica il New Around Midnight, lo storico jazz club di Napoli, giovedì 26 novembre, la Beat Box Pro Lab Sound facente capo ad Alessandro Aspide, alias Wolf, e Giulio Martino, celebre sassofonista napoletano, nonché regista musicale della jam, hanno proseguito il loro percorso nella storia del jazz, proponendo, stavolta, le monografie di due grandi pianisti statunitensi, HERBIE HANCOCK & TADD DAMERON.

Il freddo e la pioggia non hanno impedito agli amanti del jazz di essere presenti alla serata di grande spessore musicale. Ad onorare i due storici artisti si sono avvicendati sul palcoscenico Alberto CannavaleAndrea Natale, Danilo Araimo, Luca D’Alterio, Davide Di Sauro, Giuseppe Donato, Miriam Scognamiglio, Vittorio de Sangro, Giulio de Asmundis, Natascia Palmina D’Amico, Milena Pirozzi, Francesco Rogazzo, Fabio Ruggieri, Luigi Sabetta. Non sono mancate special guest di noti artisti talentuosi e di grande esperienza come il pianista Francesco D’Errico ed il batterista Nicola De Luca, che con la loro presenza hanno arricchito le perfomance. Il collaudato clima musicale ha animato la serata e lo scambio complice di note di qualità ha allietato tutti: musicisti e pubblico. L’affiatamento è stato, infatti, tangibile e contagioso da far venir voglia di ballare, suonare e cantare, inseguendo e seguendo i ritmi degli standard che in modo bello e vivace prendevano corpo. Sono stati, quindi, eseguiti magicamente brani come Chameleon, And what if I don’t, Dolphin dance, Good bait, Cantaloupe Island , On a misty night, Lady bird, Tadd’s delight e Watermelon man che, a ritmo di funky, ha concluso la bella serata. Naturalmente da non dimenticare che il tutto è andato a fondersi con l’amplificazione, anch’essa curata in modo meticoloso e professionale, senza trascurare nulla. Non c’è stata nessuna sbavatura, un fischio o un improvviso rumore, perché quando il lavoro del tecnico del suono è svolto con competenza e senza trascurare nulla, tutto procede in modo pulito e fluido.

La jam organizzata dal M° Giulio Martino, docente di Musica d’insieme presso il Conservatorio Martucci di Salerno e Alessandro Aspide della Beat Box è veramente speciale. Programmata, concordata, proposta e provata, non lascia nulla al caso, salvo le improvvisazioni che fanno parte della struttura del jazz, diventando così una scuola di musica di rilievo. Quando si lavora con serietà e dedizione i risultati si ottengono ed è possibile assistere a spettacoli che non hanno nulla da invidiare a quelli che si svolgono nei jazz club americani. Nella nostra città e nella nostra regione esistono realtà che non tutti conoscono e che per questo andrebbero ampliate, pubblicizzate e potenziate nel modo giusto. C’è una fucina di musica bella che nasce dalla serietà, dalla creatività, dal talento e dalla professionalità. Quando questi elementi vengono messi in luce grazie all’arte della maieutica di una guida accurata, seria e determinata, esplodono sinergie vincenti che invogliano coloro che ne sono coinvolti ad andare avanti con fiducia, senza lasciarsi abbattere da ostacoli e difficoltà. Le gratificazioni e l’entusiasmo diventano la linfa vitale che scorre tra gli strumenti che in modo sempre più abile e sicuro vengono suonati. Ed ecco che il pianoforte diventa un telaio di ricami raffinati, i sax fanno sentire la loro voce sensuale, le chitarre incorniciano gli standard, i bassi e le batterie sollecitano in modo crescente e a tratti sussurrante il ritmo e le voci del bel canto arrivano ai cuori, come è successo ieri al New Around Midnight Jazz Club.

Daniela Vellani

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