Napoli, Alla Galleria Toledo, è di scena “Festa della Repubblica “

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Il 26-27 settembre 2015, alla Galleria Toledo, Il Teatro coop. produzioni  Planet Arts Collettivo Teatrale – Roma, presenta: “FESTA DELLA REPUBBLICA”
Cortocircuito Teatrale

con Stefania Fratepietro, Giancarlo Nicoletti, Valentina Perrella
Luca Di Capua, Matteo Montalto, Davide Sapienza, Alessandro Giova
Cristina Todaro, Silvia Carta, Alessandro Solombrino, Diego Rifici
assistente alla regia Valentina Migliore, Leonardo Virgone
foto Luana Bei, Erika Bussoletti

grafica video Paolo Lombardo
scene Giovanna Sottile
aiuto regia Sofia Grottoli
ufficio stampa Rocchina Ceglia
drammaturgia e regia Giancarlo Nicoletti

Una giornalista di cronaca nera e un intellettuale.

Un’aspirante showgirl, sua madre e un complottista illuminato. Il fascicolo con le prove della trattativa Stato-Mafia. Il nipote del Presidente della Repubblica e due mafiosi in missione. La lingua italiana non nata a Firenze, ma in Sicilia. Un cantante e la moglie di un imprenditore scomparso. Un integerrimo Sottogretario alla Cultura. Pezzi di cadavere nella buca delle lettere, poteri occulti, un talent show per vocinuove. Il latino della Chiesa e il volgare medievale, la babele dei dialetti, i video su Youporn. La comunicazione, la vita in streaming, il linguaggio e la corsa al successo.

Festa della Repubblica un cortocircuito teatrale un conventional: sperimentazione, commedia, dramma, teatro di ricerca, trash d’autore, indagine sociologica e poesia colta allo stesso tempo. Un lavoro che gioca col teatro contemporaneo, ma senza la patina radical chic; un tentativo di svecchiare le dinamiche teatrali classiche, strizzando l’occhio all’attuale produzione drammaturgica internazionale, nella ricerca di una fusione fra gli stili e i linguaggi di scena pi distanti.

Si ride, ma non una commedia; si riflette e denuncia, ma non teatro civile; in un vortice di ritmi scenici serrati, il surrealismo si fonde al naturalismo, in un racconto sferzante dell’Italia contemporanea, rappresentata dalle nevrosi, le contraddizioni, le speranze e le paure degli undici personaggi in scena. Un testo sul linguaggio, verbale, del corpo e dei mass media e sui linguaggi, come lingue, dialetti, costruzioni colte e volgari, in definitiva “parole” che divengono gabbie dell’incomunicabilità contemporanea.