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Salerno, al Teatro Verdi, pathos e paura della felicità in “Spaccanapoli times”

Un appartamento pieno di bottiglie d’acqua vuote, fatto salvo per qualche “annata” da conservare per le occasioni speciali.
Via Spaccanapoli che sembra uguale eppure non lo è

Una famiglia di “pazzi” dove ognuno, a modo suo, cerca di sopravvivere ad una società che non li accetta, che li ritiene dei disadattati.

Giuseppe Acquaviva (Ruggero Cappuccio) ha convocato i suoi fratelli per una ragione d’emergenza, ma nessuno sa qual è.

Si avvicendano in scena Romualdo Acquaviva (Giovanni Esposito) unico pittore che distrugge le sue opere appena terminate, ma che le descrive minuziosamente in un quaderno; Gabriella Acquaviva (Gea Martire) “sociopatica sentimentale”  intrappolata tra le sofferenze di un amore adolescenziale e  Gennara Acquaviva ( Marina Sorrenti) visionaria attanagliata dai sensi di colpa per un compagno proibito.

Una commedia comica, intelligente, una scrittura raffinata dove Cappuccio miscela sapientemente un italiano impeccabile alle lingue del Sud, concedendo qualche anglicismo, per dare una sonorità ineccepibile al testo. Si ride con la esilarante mimica della sig.ra Pignalosa (uno spassoso Giovanni Esposito) si riflettere quando Giuseppe cerca di convincere la sorella Gabriella che, in fondo, i suoi turbamenti amorosi sono giusti e addirittura lodevoli perché “essere infelici è un grande gesto creativo”.

D’altronde i capolavori dell’arte sono da sempre la rappresentazione del patos, i maggiori pensatori e scrittori che si sono interrogati sull’animo umano hanno descritto dolore e sofferenza, questo perché ci hanno insegnato che è la sofferenza, l’espiazione dei peccati che ci rende umani; mentre la felicità fa paura perché  non la si conosce appieno.

E mentre i ricordi affiorano nella casa della loro infanzia, i fratelli scoprono che il misterioso motivo dell’incontro è un appuntamento con il Dottore Lorenzi (Ciro Damiano ) medico dell’Asl, che di lì a poco li valuterà per confermargli o meno la pensione di invalidità.

In una descrizione del mondo che va a rotoli, dove l’essere umano è costantemente in guerra con tutto e tutti per cercare di restare a galla, con un intermezzo comico/canoro insieme al direttore di banca Norberto Boito (Giulio Cancelli) si conclude lo spettacolo con un finale amaro e difficile da digerire.

Perché, in fondo, l’infelicità ci serve.

Paola Improda

 

Lo spettacolo continua al Teatro Verdi di Salerno fino a domenica 9 aprile.

 

http://www.teatroverdisalerno.it/static/event/Spaccanapoli-Times-85.aspx

 

DATA | venerdì 7 aprile 2017

ORA | 21:00

DATA | sabato 8 aprile 2017

ORA | 21:00

DATA | domenica 9 aprile 2017

ORA | 18:30