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Quando la musica ti trasporta in Città incantate, in un viaggio alla scoperta di storie, scenari, persone, sapori e feste, si spalancano immagini di vissuti condivisi e intriganti.
È proprio quello che è successo venerdì scorso, 28 febbraio 2025, presso la Chiesa di Pietrasanta a Napoli, durante un evento emozionante e avvincente che ha visto protagonista il pianista Mariano Bellopede, affiancato da Carmine Marigliano ai fiati, Arcangelo Michele Caso al violoncello, Marco Fazzari alla batteria e Daniele De Santo al contrabbasso.
Il concerto, parte della dodicesima edizione della rassegna dell’Associazione Wunderkammer, è stato presentato dal suo patron: Diego Nuzzo.
Prima di lasciare spazio alla musica, Nuzzo ha illustrato la storia del luogo in cui si è svolto l’evento, esaltandone la bellezza e le caratteristiche artistiche e architettoniche.
Come sempre ha dedicato un pensiero alla violenza sulle donne con “il posto occupato”, un significativo emblema volto a sensibilizzare il pubblico verso una piaga che ancora oggi fatica a essere sconfitta.
Mariano Bellopede, pianista e autore di grande talento e di eccellenza, ha, quindi, presentato il suo ultimo progetto “Città incantate” (etichetta NoWords), nato da anni di concerti tenuti in diverse località italiane, dal nord al sud, che gli hanno permesso di scoprire realtà nascoste, affascinanti e meritevoli di essere conosciute e condivise.
Ha impresso i suoi viaggi nelle note, descrivendoli attraverso melodie variegate: a volte romantiche ed evocative, altre vivaci ed esuberanti, altre ancora raffinate e fortemente emozionanti.
I brani eseguiti sono stati tratti dal suo ultimo album e accompagnati dai racconti dello stesso Bellopede sui luoghi e sulle persone che gli hanno ispirato le composizioni.
Il concerto è iniziato con Overture e Promenade, che ha subito trasportato il pubblico nell’atmosfera magica della serata.
Subito dopo, la musica ha descritto Verbicaro con note crescenti, festose e coinvolgenti, dalle sonorità medievali e a tratti celtiche, evocando vere e proprie danze popolari. Si è poi giunti a Greci con il brano Teresa (La ragazza del paese), dedicato a un’anziana donna che, raccontando la sua storia e il sogno mai realizzato di diventare ballerina, è stata fonte di ispirazione di una melodia, disegnata dal flauto, dal suono cristallino e caldo, sulle cui note la donna avrebbe potuto ballare. Un’altra tappa del viaggio musicale è stata Pisciotta, con Il treno non passa di qua (La vecchia stazione).
Brano dopo brano, il quintetto ha messo in luce il proprio talento e la capacità di creare sonorità vibranti. Non sono mancati assoli di batteria e improvvisazioni di ciascun musicista, con ritmi ben delineati ed effetti sonori suggestivi.
Il concerto, preceduto come da tradizione da un gradito intrattenimento eno-gastronomico, ha entusiasmato il pubblico, che ha chiesto il bis. Il quintetto ha così donato ulteriori momenti di musica emozionante e itinerante, con grande soddisfazione degli organizzatori e degli artisti.
Daniela Vellani
(Le foto sono, per gentile concessione, di Giancarlo de Luca.)