Positano Teatro Festival: Paolo Graziosi riceve il Premio Pistrice

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Paolo Graziosi – foto Angeloantonio Pezone

Giovedì 3 agosto, alle 21,00, nella Piazzetta della Chiesa Nuova, si è svolta la  serata d’onore per Paolo Graziosi che ha vinto il Premio Pistrice Città di Positano, V edizione.

  “Una carriera esemplare che ha attraversato, sempre con crescente successo, dalla seconda metà del secolo scorso ai giorni nostri, generazioni, mode e stili, grazie alle sue raffinate capacità interpretative, evidenziate da una voce elegante e musicale che rende con sobrietà ed efficacia il verbo teatrale. Le sue partecipazioni al Positano Teatro Festival hanno creato un particolare rapporto con questa città, perpetuando quello stesso legame che hanno avuto con Positano due tra i suoi maestri quali Franco Zeffirelli, con cui debuttò sulla scena, ed Eduardo De Filippo: due grandi personalità del teatro a cui il suo nome è indissolubilmente unito”.

Questa la motivazione che ha spinto il Sindaco Michele De Lucia, la Giunta Comunale di Positano e la direzione artistica del Positano Teatro Festival, ad assegnare il premio legato al simbolo della città, ad un grande attore  del teatro italiano, e che, da alcuni anni, è diventato anche un beniamino del Festival.

Nella splendida cornice di una calda serata d’agosto, nella Piazza della Chiesa Nuova di Positano, un istrionico Paolo Graziosi ha omaggiato la città con un monologo tratto da “Il tabacco fa male” di Čechov.

Accompagnato da Elisabetta Arosio ha, poi, sorpreso con un bellissimo omaggio ad Achille Campanile.

Un pubblico assorto e incantato ha partecipato alla performance di Graziosi, godendo della sua vis teatrale e della sua fantastica interpretazione, al punto di sentirsi coinvolto attivamente nella pièce. Applausi, risate, divertimento assoluto, il tutto condito dalla verve di Elisabetta Arosio che, con il suo sorriso, ha illuminato il palcoscenico.

Una bellissima e divertente serata al chiaro di luna, con un scenario incantevole che solo la città di Positano poteva offrire!

 

G. Clausino

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