Napoli, nel centro storico, un poliambulatorio di medici volontari al servizio dei più bisognosi

unnamed-1A Napoli non c’è solo camorra, immondizia, microcriminalità, come spesso viene sottolineato dai media.

A Napoli ci sono persone e luoghi meravigliosi, basta guardarsi intorno e scoprirli; per esempio, facendo una passeggiata  in pieno centro storico. A pochi passi dal Duomo, in via dei Tribunali, c’è una piccola grande realtà, nella bella e accogliente chiesa di San Tommaso a Capuana, tornata alla luce dopo trent’anni non solo per essere visitata, ma soprattutto per offrire ai bisognosi una valida assistenza medica. Tutto questo grazie alla tenacia e alla volontà del prof. Modestino Caso, che ho avuto il piacere di conoscere e intervistare.

Buongiorno e benvenuto a DifferenteMente! Può presentarsi ai lettori del nostro giornale?  

Mi chiamo Modestino Caso e sono un professore in pensione. Da cinquanta anni m’interesso di volontariato.

Una chiesa trasformata in un poliambulatorio “particolare”, ci racconti questa storia assai intrigante.

Si tratta della chiesa di San Tommaso a Capuana, detta anche di “San Ciro”, un vero e proprio culto radicato nel rione. E’ rimasta chiusa per ben trent’anni e cinque anni fa mi è stata “affidata” per farne una sede per il volontariato che ho sempre svolto barcamenandomi per anni tra chiese e strutture varie.

Una chiesa chiusa per tanti anni… in che condizioni l’ha trovata?

Ci sarebbe da scrivere un romanzo. Ha presente le scene di film horror? Ma iniziamo dal primo giorno. Non si riusciva ad aprire la porta. Sa perché? L’apertura era impedita dalla presenza di una quantità inenarrabile di guano che giungeva a trenta centimetri d’altezza. La costruzione era sfondata in più parti, tetto compreso, le vetrate in frantumi, strati di feci che incrostavano pareti e marmi, escrementi di topi ovunque, centinaia di piccioni vivi e morti, cimici e pulci. Il mio assistente ed io fummo letteralmente investiti dalle pulci. Io corsi a casa e telefonai a mia moglie per farmi preparare subito un bagno disinfettante, l’altra persona dovette ricorrere a cure ospedaliere.

Non posso crederci, tutto questo è impressionante…Ora vedo una chiesa bellissima, un piccolo tesoro restituito alla città. Ma continui il racconto…

Per effettuare un’opera di bonifica ci chiesero migliaia e migliaia di euro che non potevamo permetterci. Ma il caso volle che un giovane, un mio ex allievo, che all’epoca lavorava presso un’impresa di pulizie, mi diede la sua disponibilità. Non aveva visto le condizioni in cui versava la chiesa. Quando si rese conto di quello che avrebbe dovuto affrontare, ebbe un momento di sconforto, ma avendo dato la parola si attivò lo stesso. Così organizzò una squadra di 13 volontari e in diversi giorni si riuscì a fare un buon lavoro, diciamo il grosso. Con l’aiuto di tante persone i lavori sono proseguiti per ben quattro anni e tuttora c’è ancora tanto da fare. Pensi che alle spalle dell’ambulatorio in cui ci troviamo ora (tocca le pareti) c’era una vera e propria discarica. Abbiamo dovuto togliere 12 materassi matrimoniali e 6 singoli, divani ed altro, per non parlare della quantità di feci per via di un fognolo che collegava la chiesa al palazzo adiacente… però (sorride) proprio in mezzo a queste sono state rivenute due corone d’argento massiccio con rubini e lapislazzuli, un prezioso Cristo del ‘700 d’ottone, due candelabri, un tabernacolo in argento e portavasi che attualmente sono stati affidati al sacerdote Carmine Amore, parroco di Santa Caterina a Formiello.

Ho visto una bellissima statua della Madonna sull’altare maggiore, a che epoca risale?

Sì, risale al ‘700. Era completamente ricoperta di escrementi e il tessuto dell’abito si sbriciolava come paglia. Ci sono voluti quattro mesi per recuperarla grazie al minuzioso lavoro del restauratore Umberto Bucci, finanziato dalla dottoressa Rosa Siciliano.

Ha incontrato difficoltà burocratiche nella realizzazione del suo nobile progetto?

Certo! Persino denunce per abusivismo, poi rientrate.

Ma parliamo di San Tommaso a Capuana oggi. Vedo che c’è un bel viavai di persone. Ci sono pacchi di indumenti, prodotti alimentari, farmaci…

Sì, prodotti provenienti dal Banco Alimentari di Fisciano e farmaci donati che vengono offerti a chi ne ha bisogno, previa ricetta medica. Inoltre, come vede, si è creato un luogo di raccolta e ci sono pacchi di indumenti e altro pronti ad essere spediti nelle zone terremotate.

Ci troviamo in uno degli ambulatori messi a disposizione di chi ha bisogno. Gli ambulatori sono dotati di lettini, strumentazione medica, defibrillatore, ecografo. Mi parli di questa meravigliosa iniziativa che potremmo definire “angeli col camice”.

L’obiettivo del progetto è quello di fornire ai bisognosi un’assistenza medica. Più di quaranta specialisti offrono le loro prestazioni, gratuitamente. Si tratta di medici specialisti, anche primari e docenti universitari che spesso, quando il problema non è risolvibile presso i nostri ambulatori, mettono a disposizione i loro studi privati o seguono gli assistiti nelle strutture ospedaliere in cui operano. È capitato che per alcuni interventi chirurgici i pazienti siano stati mandati all’estero e noi ci siamo attivati affinché anche lì potessero usufruire di un trattamento gratuito. Potrei raccontare tante storie, ma non ci sarebbe il tempo…veri e propri romanzi dietro a ciascuna persona a cui offriamo la nostra assistenza.

Chi ne usufruisce?

Attualmente ben 288 persone, pari a 87 famiglie di bisognosi: persone senza fissa dimora, immigrati, tossicodipendenti. Per poter fruire del nostro servizio si deve presentare il modello ISEE, la fotocopia del codice fiscale. Ma anche l’attestazione di un sacerdote che certifichi lo stato di necessità è sufficiente.

Ricevete aiuti dall’esterno?

Sì, Il Pio Monte della Misericordia, la fondazione Banco di Napoli, La fondazione Centro Antico di Napoli.

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Mentre mi congedo, incrocio un medico pronto ad assistere i pazienti in attesa. È  il prof. Giovanni Docimo, associato in chirurgia presso la Seconda Università di Napoli. Mi presento e mi complimento. Lui sorride e devia i complimenti su Modestino Caso, evidenziando che è tutto merito suo e sottolineando che con la sua tenacia e con l’amore con cui fa volontariato, trasmette entusiasmo ed energia a tutti coloro che collaborano.

Ed è proprio così. Anche io dopo aver conosciuto questa splendida persona mi sento più ricca e pronta a destinare un pezzetto del mio tempo a cause nobili e preziose.

Daniela Vellani

 

Info: ASSOCIAZIONE SISTO RIARIO SFORZA

STUDIO MEDICO DI VOLONTARIATO SENZA SCOPO DI LUCRO

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