Roma, al teatro Trastevere, “Nuove Forme di Narrazione: Luoghi, Storie e Sperimentazioni”

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta

“Nuove Forme di Narrazione: Luoghi, Storie e Sperimentazioni.”

 

1 e 3 Maggio ore 21

2 Maggio ore 19

 

“EDMUND III”

Come Shakespeare se lo sarebbe immaginato

 

EVENTO UNICO A ROMA direttamente da Barcellona

 

regia di Francesco Nappi

ispirato al testo di R.Fitz Simmons

 

a cura della Compagnia Teatrale Effige di Barcellona

con: Andrea Vassili Benevento e Federica Amendola

 

fotografia: Olivier Valiente scenografia: Daniela Poli

audiovisual: Nuria Bentoldrà disegno luci: Paolo Nutile

 

“Non ho scelta! Studiare, sgobbare, lavorare.

Se voglio fare Amleto, Macbeth, se voglio recitare Shakespeare,

devo far si che diventi parte di me stesso, del mio corpo, della mia carne”

Nella Londra d’inizio 800 tra misere locande e teatrini di provincia, un uomo ambisce a divenire il più grande interprete mai esistito. E’ Edmund Kean, il più illustre attore shakespeariano di tutti i tempi, che si racconta nel suo ultimo anno di vita, a soli 44 anni. In preda ad una malattia che l’ha compromesso fisicamente e mentalmente, l’attore si racconterà attraverso un monologo che farà rivivere i fantasmi celati nei meandri della sua mente. Spettri che faranno di sua moglie la vittima sacrificale delle sue ambizioni. Dalla sua mente in rovina fuori controllo  prenderà corpo il racconto della sua vita, attraverso i più rappresentativi protagonisti delle tragedie shakespeariane – da Amleto a Riccardo III a Shylock –  e dalle sue ossessioni, alternando impeti di pazzia, ironia e profondo sconforto sulla propria esistenza.

 

…E  A SEGUIRE…

 

 

4 / 5 Maggio ore 21

6 Maggio ore 17:30

“DOTTOR OTTOCENTO”

Ironicamente ispirato ai racconti di E.A.Poe, e pure a qualcos’altro

SPETTACOLO CON L’UTILIZZO DELLA TECNICA DEL LOOPER

scritto e diretto da Giovanni Avolio

a cura della Compagnia Teatro Peregrino

con Giovanni Avolio

disegno luci e gestione audio Mauro Buoninfante

“Uno progetto di spettacolo dal registro ironico e clownesco pensato non solo

come un gioco, omaggio ad una letteratura stupefacente,

ma soprattutto un modo per interrogarsi sulla natura umana:

dove scaturisce la rabbia? Come la paura e repressione si trasforma in aggressione?

Esiste un limite alla creazione e al potere creativo?”

 

Lo spettacolo porta avanti la ricerca sonora iniziata dal Teatro Peregrino con VOGLIO VEDERE UNA BALENA. In questo progetto si continua la ricerca in ambito narrativo privando lo spettacolo di testo ma non di storia. Oltre alla caratteristica dell’assenza di testo e l’utilizzo dei loop vocali del precedente lavoro si aggiunge la possibilità di creare loop gli oggetti quotidiani amplificati, producendo sempre delle nuove armonie. Protagonista dello spettacolo sarà quindi l’utilizzo del tecnologia del looper, che permette di creare loop di suoni creati dal vivo.