Ieri “è” meglio di Oggi”: un tuffo nel passato con il libro di Marco Filippozzi

Avete mai provato ad immaginare un ritorno al passato, magari una trentina di anni addietro? Potrebbe essere bello poter rivivere momenti, rivedere tutto alla luce delle conoscenze e delle esperienze vissute. Sarebbe interessante entrare in una macchina del tempo e andare a ritroso.

Ebbene è proprio quello che ha fatto Marco Filippozzi nel suo secondo romanzo “Ieri “è” meglio di Oggi” “Cosa faresti se ti trovassi catapultato improvvisamente indietro di 30 anni”(Streettlib 129 pagine).

Ditemi che è un sogno! Sì, dai lo è… però non mi sveglio, sì, sì, ora mi sveglio e tutto tornerà normale. Mentre penso questo, mi trovo sotto casa dei miei, dove abitavo anch’io… (…) Ma sono impotente e non posso fare nulla, sono qui bloccato in questo passato che non mi appartiene più, solo per un desiderio fortissimo di nostalgia, che mai avrei pensato potesse diventare reale”. Si tratta di un piccolo assaggio di questo libro interessante, intrigante, originale e avvincente. La lettura procede scorrevolmente facendo entrare il lettore in una dimensione onirica e stuzzicante. La ricchezza di contenuti, aneddoti, riferimenti a fatti realmente accaduti a cavallo tra il 1984 ed il 1985, tra Natale, Capodanno ed i primi di gennaio, riaccende la memoria e in un periodo in cui si corre e il tempo ci sfugge di mano, è un invito a riflettere, ad apprezzare aspetti della vita a cui non badiamo, a dedicare più tempo agli amici e alle persone care.

La storia dall’intreccio molto particolare, in cui il passato si congiunge col presente tra scambi di battute, incontri, riflessioni, è ambientata in una Verona di una trentina di anni fa nel periodo natalizio.

L’autore ci conduce per mano in questa città affascinante, con una ricostruzione fedele di come era: dalle strade ai parcheggi, dalle piazze ai negozi, dai locali pubblici alle cabine telefoniche. Ci si ritrova così a piazza delle Erbe, a casa di Giulietta, si ammirano monumenti come il castello di Teodorico o l’arena, si attraversano ponti, si passeggia per le strade meno trafficate di oggi, si assaporano i dolci “bocconcini”, si sentono odori. La documentazione è ineccepibile, minuziosa ed interessante e i confronti col presente sono costanti. In questo ritorno al passato nulla è trascurato: abbigliamento, economia (confronto tra lire ed euro), automobili, tempo libero e svaghi, canzoni e spettacoli, filmografia, abitudini gastronomiche, arredamento, emittenti televisive e trasmissioni, personaggi noti, problemi sociali, tutto rigorosamente d’epoca. Interessanti sono i riferimenti alla cronaca come le celebrazione dei quarant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, il tragico attentato dinamitardo al treno rapido 904 del 23 dicembre 1984, la nevicata che investì l’Italia nel gennaio dell’85. Inevitabile è anche il riferimento al grande fratello di 1984 di Orwell.

Non manca l’introspezione psicologica che nasce dalla grande sensibilità dell’autore verso aspetti reconditi dell’anima e verso problematiche di ogni tempo. Attraverso la lettura del libro, frutto di una vivida creatività e di un’attenta documentazione, ci si pongono, infatti, delle domande sul destino, sul relativismo e su come la nostra volontà potrebbe cambiare il corso degli eventi ed il destino.

Naturalmente non mancano colpi di scena, ma non va detto nulla più per non svelare sorprese.

 

Marco Filippozzi, nato a Napoli nel 1961, “è figlio di veneti immigrati al contrario… dal nord al sud”. Negli anni ’70 si stabilisce nella terra d’origine della sua famiglia.

Dal carattere esuberante e fornito di una grande vena artistica e creativa, ha vissuto diverse esperienze lavorative: dalle radio private locali alla moda, dal teatro al cinema. Attualmente lavora presso Radio Verona. Il suo romanzo d’esordio, “Aforisma di un amore” uscito nel 2014 ha riscosso un discreto successo di pubblico e critica.

 

Daniela Vellani